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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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Bangladesh che risiede nel Quartier del Piave, circa 1.000 persone, una del<strong>le</strong> più<br />

numerose in Italia. Gli uomini lavorano nel<strong>le</strong> fabbriche di mob<strong>il</strong>i della zona, che è un<br />

distretto di questo settore produttivo. Hanno lavorato molto bene con i genitori di questa<br />

comunità. Ad esempio c’è una coppia di laureati, lui ha un Master, ma lavora in fabbrica<br />

come operaio, dove svolge anche funzioni di interprete, perché conosce l’ing<strong>le</strong>se ed <strong>il</strong><br />

tedesco. Con questa coppia di genitori, hanno elaborato al computer un dizionario<br />

<strong>il</strong>lustrato italiano-bengali. Sembra però che la coppia sia rientrata nel Bangladesh.<br />

Hanno un’insegnante, una psicologa, che si occupa dell’insegnamento della lingua<br />

italiana ai nuovi allievi appena inseriti. La maggioranza degli allievi stranieri proviene<br />

dall’Europa dell’Est, ma ci sono molte diverse popolazioni, da tutte <strong>le</strong> parti del mondo.<br />

Incontro invece la professoressa Laura Buso, responsabi<strong>le</strong> della rete per l’intercultura di<br />

Cordignano, presso <strong>le</strong> Scuo<strong>le</strong> Medie di Cordignano, <strong>il</strong> 06/07/2004. Insegnante di<br />

matematica, dallo scorso anno è stata distaccata presso la rete. In quest’area, la presenza<br />

di alunni immigrati è del 7-8% del tota<strong>le</strong>, molto inferiore al<strong>le</strong> percentuali di presenze che si<br />

riscontrano nell’area di Pieve di Soligo. In tutta l’area di sua competenza si trovano<br />

comunque ben 250 alunni stranieri, dei quali circa 40 frequentano la scuola materna, sia<br />

pubblica che privata. Il territorio di competenza della rete va da San Fior a Cordignano e<br />

da Fregona a Sarmede, fino a Cappella Maggiore, coprendo così la parte più orienta<strong>le</strong><br />

della Sinistra Piave, a ridosso del confine con la provincia di Pordenone. La provenienza<br />

degli immigrati è varia, c’è una forte componente di marocchini, di indiani (Sikh) e di altre<br />

popolazioni. Sono pochi i cinesi, che stanno cominciando ora ad arrivare. Chiedo anche a<br />

<strong>le</strong>i se sono presenti del<strong>le</strong> situazioni di disagio e mi risponde che non ci sono casi eclatanti,<br />

ma si nota una difficoltà di inserimento, spesso causata anche dalla nostalgia per <strong>il</strong> paese<br />

d’origine. Ci sono state del<strong>le</strong> segnalazioni ai servizi sociali dell’ULSS 7 di casi di probabi<strong>le</strong><br />

disturbo di apprendimento, tra i quali quello di una tredicenne pluriripetente, anche con<br />

prob<strong>le</strong>mi di lateralizzazione. A suo parere un prob<strong>le</strong>ma è costituito dai ricongiungimenti<br />

fam<strong>il</strong>iari : i bambini che sono cresciuti per qualche anno con i nonni, si ritrovano con dei<br />

genitori che per loro sono diventati quasi degli estranei. Rimane sempre comunque una<br />

forte nostalgia per <strong>il</strong> luogo di origine, diffic<strong>il</strong>mente superabi<strong>le</strong>. Mi racconta due casi<br />

esemplificativi :<br />

1) – in una famiglia marocchina di Fregona, la madre non sa parlare l’italiano e rimane<br />

sempre in casa con i suoi due figli, che manifestano difficoltà di inserimento a scuola. Il<br />

padre, che invece parla l’italiano, è l’unico in grado di mediare tra i due mondi, quello di<br />

casa, <strong>le</strong>gato alla patria lontana e quello esterno, della cultura ospitante.<br />

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