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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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per ottenere <strong>il</strong> ricongiungimento fam<strong>il</strong>iare. Arrivato in provincia di Treviso, Mokbul, con <strong>il</strong><br />

fratello e la sorella, decide di acquistare una casa in campagna, fuori città, perché<br />

identifica la campagna come un luogo pulito, tranqu<strong>il</strong>lo, senza conflitti. L’aspetto più<br />

importante dell’esperienza di Mokbul, è l’investimento che egli cerca di costruire<br />

sull’identità alimentare della comunità bangladese. a conservazione della dieta originaria<br />

è molto importante per <strong>il</strong> senso identitario dei bangladesi. La Gardner la fa risalire alla<br />

necessità di conservare <strong>il</strong> rapporto con <strong>il</strong> desh, dispensatore di fert<strong>il</strong>ità e spiritualità<br />

attraverso <strong>il</strong> cibo coltivato in patria. Ovunque, <strong>le</strong> comunità bangladesi fanno arrivare dal<br />

Bangladesh gran parte dei loro cibi etnici, dal<strong>le</strong> verdure, al pesce. Mokbul però intende<br />

fare un passo più in là : capisce che la genuinità del cibo originario viene in qualche modo<br />

danneggiata dal lungo viaggio e dai metodi di conservazione del cibo. La particolarità del<br />

clima italiano invece, fac<strong>il</strong>ita <strong>il</strong> suo progetto : se è diffici<strong>le</strong> pensare di coltivare peperoncini<br />

piccanti in Gran Bretagna o in Germania, diversa è la situazione in Italia, dove <strong>il</strong> clima<br />

temperato permette di coltivare la gran parte del<strong>le</strong> piante coltivate nel Bangladesh. Per<br />

quanto riguarda <strong>il</strong> cibo, <strong>il</strong> desh può essere trapiantato nel bidesh, inserendo quindi in terra<br />

d’immigrazione un’importante costituente materia<strong>le</strong> e simbolica dell’identità bangladese.<br />

Mokbul inizia ottenendo in comodato gratuito un piccolo appezzamento di 2.500 mq. Dal<br />

Comune di Codognè, un comune vicino a quello dove risiede, Fontanel<strong>le</strong>. Dal punto di<br />

vista agricolo è una superficie irrisoria, è poco più di un orto, ma gli è sufficiente per<br />

arrivare a coltivare fino a 13 diverse varietà di verdure del suo paese. Il caso ha avuto<br />

anche un’indesiderata eco sulla stampa loca<strong>le</strong> : un consigliere provincia<strong>le</strong> della Lega Nord<br />

ha inviato al Comune di Codognè un’interrogazione scritta per conoscere <strong>le</strong> motivazioni<br />

con <strong>le</strong> quali la Giunta del Comune aveva concesso ta<strong>le</strong> superficie in uso gratuito ad un<br />

cittadino extra-comunitario, invece di concedere <strong>il</strong> terreno in ut<strong>il</strong>izzo ad un bravo coltivatore<br />

veneto. Dobbiamo ricordare, che qui, per 2.500 mq., nessun coltivatore si muoverebbe di<br />

casa. La cosa si è poi smontata da sola, anche se sembra che <strong>il</strong> Comune abbia di fatto<br />

annunciato a Mokbul l’impossib<strong>il</strong>ità di rinnovare <strong>il</strong> comodato alla sua scadenza. Il fatto è<br />

però uti<strong>le</strong> a capire come certe forze politiche cerchino di creare allarme anche contro<br />

un’immigrazione che ha tutte <strong>le</strong> intenzioni di integrarsi con la cultura ospitante. Vedremo<br />

più avanti come in questa parte del nord-est, l’ambiente socia<strong>le</strong> extra-lavorativo sia spesso<br />

luogo di non-integrazione per gli immigrati, spesso per assenza di un ruolo attivo da parte<br />

del<strong>le</strong> istituzioni, ma spesso anche per l’azione diretta ed in “malafede” di forze politiche<br />

che lucrano sulla presunta diversità dell’immigrato. L’idea di Mokbul è quella di creare un<br />

apparato produttivo che possa rifornire i 500 negozi di cibi etnici presenti nel Veneto. In un<br />

secondo momento, la produzione potrebbe estendersi anche al settore zootecnico, con<br />

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