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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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<strong>donne</strong> nella sfera pubblica costituissero una minaccia particolare all’onore fam<strong>il</strong>iare, fattore<br />

che <strong>il</strong> comportamento maschi<strong>le</strong> non poneva in campo.<br />

Come a Dhaka, anche a Londra c’era una gerarchia di potere interpretativo all’interno<br />

della famiglia, per cui alcune interpretazioni del benessere e dell’onore fam<strong>il</strong>iare pesavano<br />

più di altre. Poiché nella famiglia bangladese <strong>le</strong> gerarchie fam<strong>il</strong>iari tendono a coalizzarsi<br />

lungo <strong>le</strong> linee dell’età, del genere e della posizione nel ciclo di vita, erano spesso gli<br />

uomini la categoria che occupava una posizione di potere nei confronti del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> ed<br />

erano queste ultime a dover negoziare <strong>il</strong> consenso dai più potenti membri masch<strong>il</strong>i prima<br />

di poter agire in base al<strong>le</strong> loro preferenze. Il privi<strong>le</strong>gio interpretativo derivava in parte, dai<br />

vantaggi materiali degli uomini, ma entrambi i generi si trovavano inseriti in un gioco di<br />

richieste e di obblighi sociali socialmente definito, che definiva poi a sua volta <strong>le</strong> relazioni<br />

tra i vari membri della famiglia. Privi<strong>le</strong>gi e responsab<strong>il</strong>ità erano strettamente <strong>le</strong>gati tra loro,<br />

per cui la responsab<strong>il</strong>ità maschi<strong>le</strong> per <strong>il</strong> benessere fam<strong>il</strong>iare si portava appresso l’autorità<br />

uti<strong>le</strong> a definire qua<strong>le</strong> fosse <strong>il</strong> benessere col<strong>le</strong>ttivo della famiglia stessa. Coloro che<br />

all’interno della famiglia avevano ruoli di autorità, erano anche nella posizione di poter<br />

definire la sua “funzione di benessere comune” , in termini che non solo davano priorità ai<br />

loro interessi, ma che minimizzavano anche <strong>le</strong> definizioni competitive di benessere<br />

comune che avrebbero potuto minacciare questi interessi. In questo modo, i mariti che si<br />

sentivano minacciati da qualsiasi tentativo da parte del<strong>le</strong> loro mogli, di allontanarsi dalla<br />

divisione del <strong>lavoro</strong> e del<strong>le</strong> responsab<strong>il</strong>ità predefinite, potevano basarsi sulla loro autorità<br />

interpretativa per definire gli interessi col<strong>le</strong>ttivi della famiglia, in modo da poter precludere<br />

<strong>le</strong> richieste femmin<strong>il</strong>i. Nonostante la sim<strong>il</strong>itudine di ideologie di genere e sulla famiglia sul<strong>le</strong><br />

quali si sono basate <strong>le</strong> strategie di scelta lavorativa del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> bangladesi nei due<br />

contesti, queste stesse ideologie parevano definire un insieme di opzioni lavorative molto<br />

più restrittivo nel contesto londinese che non in quello di Dhaka. Se possiamo capire<br />

perché a Londra <strong>le</strong> <strong>donne</strong> rifiutassero l’idea di lavorare nel<strong>le</strong> fabbriche tess<strong>il</strong>i, vista la<br />

predominanza di uomini bangladesi in quegli ambienti lavorativi, è sorprendente invece<br />

che :<br />

a) - a Londra, molte meno <strong>donne</strong>, rispetto a Dhaka, esprimessero <strong>il</strong> desiderio di trovare un<br />

<strong>lavoro</strong> esterno;<br />

b) - e che molte del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> di Londra che esprimevano la loro preferenza per un <strong>lavoro</strong><br />

esterno, non solo incontrassero una forte resistenza da parte degli altri membri della<br />

famiglia, ma che fossero sempre <strong>le</strong> preferenze degli altri membri della famiglia a trovare<br />

espressione nel<strong>le</strong> loro scelte decisionali.<br />

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