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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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all’individuazione dei costrutti, ne permette anche una misurazione. Nel nostro caso, <strong>le</strong><br />

interviste erano informali, non strutturate, quindi non adatte ad individuare una struttura<br />

persona<strong>le</strong> dei costrutti, ma non era nemmeno questa la nostra intenzione inizia<strong>le</strong>.<br />

Abbiamo pensato alla teoria dei costrutti personali perché avrebbe potuto permetterci di<br />

individuare nel<strong>le</strong> diverse interviste dei “punti critici”, del<strong>le</strong> particolarità <strong>le</strong>gate alla visione<br />

del mondo dell’intervistato, che potevano poi indicarci alcune del<strong>le</strong> sue preferenze, un<br />

quadro genera<strong>le</strong> all’interno del qua<strong>le</strong> si evidenziavano dei punti fissi, che potevano in<br />

qualche modo indicare una linea di tendenza o del<strong>le</strong> direzioni verso <strong>le</strong> quali si stavano<br />

muovendo <strong>le</strong> persone intervistate. Non ci siamo permessi in ogni caso di delineare prof<strong>il</strong>i<br />

di personalità del<strong>le</strong> persone intervistate, sia perché ciò non era stato concordato con loro,<br />

sia perché la struttura del materia<strong>le</strong> raccolto non ce l’avrebbe permesso. Abbiamo invece<br />

riunito tutti costrutti emersi in modo da avere a disposizione un quadro genera<strong>le</strong> degli<br />

e<strong>le</strong>menti comuni al gruppo degli intervistati.<br />

I costrutti individuali sono poi stati suddivisi tra quelli provenienti dal<strong>le</strong> interviste a <strong>donne</strong> e<br />

quelli provenienti da interviste a uomini, per verificare l’eventua<strong>le</strong> differenza di prospettiva<br />

tra i due sottogruppi. Il gruppo del<strong>le</strong> persone intervistate non è ovviamente un campione<br />

casua<strong>le</strong>, quindi i risultati di questa elaborazione non hanno alcuna pretesa di avere un<br />

valore normativo. Non ci interessa dichiarare cosa pensano, quali strutture interpretative<br />

ut<strong>il</strong>izzano gli immigrati bangladesi in Italia.<br />

Abbiamo invece a disposizione del materia<strong>le</strong> che a causa del<strong>le</strong> difficoltà incontrate nel<br />

corso del<strong>le</strong> interviste, è inferiore a quanto ci aspettavamo ed a quanto ritenevamo<br />

necessario per ricavarne del materia<strong>le</strong> uti<strong>le</strong>. Abbiamo quindi cercato di individuare del<strong>le</strong><br />

tecniche che ci permettessero di estrarre la quantità maggiore di informazione presente<br />

nel materia<strong>le</strong> a disposizione. Non forniremo quindi <strong>il</strong> quadro di cosa pensa un gruppo<br />

organico di immigrati, ma una descrizione di temi ricorrenti che sono emersi nel corso<br />

del<strong>le</strong> interviste. Ritornando alla suddivisione in categorie del tipo di costrutti individuati,<br />

vediamo come la tematica più importante sia quella dell’integrazione, quindi un movimento<br />

di apertura, un movimento in avanti, seguita da quella del confronto tra condizioni di vita in<br />

Italia ed in Bangladesh, che può rappresentare invece o un momento di stasi o una<br />

tendenza regressiva, un interesse verso <strong>il</strong> passato. Ma abbiamo già visto e vedremo<br />

ancora come questa ambiva<strong>le</strong>nza tra passato e presente, tra passato e futuro, sia tipica<br />

del vissuto dell’esperienza dell’emigrazione.<br />

Vediamo ora più in dettaglio <strong>le</strong> varie categorie di costrutti.<br />

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