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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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nuovo marito (Matrimonio H<strong>il</strong>a). Per avere effetto, <strong>il</strong> divorzio deve essere comunicato al<br />

Presidente dell’Unità Amministrativa Loca<strong>le</strong>, l’Union Parishad. Il marito ha tempo 90<br />

giorni per ritornare sulla sua decisione. Il Presidente dell’Union Parishad nel ricevere la<br />

comunicazione istituisce un Consiglio di Arbitrato che tenta una riconc<strong>il</strong>iazione tra i<br />

coniugi, che se efficace, rende nullo <strong>il</strong> divorzio. Le stesse modalità si attuano nel caso di<br />

divorzio richiesto dalla donna. Il marito può divorziare in base a del<strong>le</strong> condizioni e questo è<br />

<strong>il</strong> Talak-e-Tawfeez. Quando vengono stab<strong>il</strong>ite del<strong>le</strong> condizioni, anche la moglie può<br />

divorziare dal marito al verificarsi di quel<strong>le</strong> condizioni. Il matrimonio musulmano può<br />

essere sciolto anche con un accordo tra marito e moglie e può assumere la forma del<br />

Khula o del Mubarrat :<br />

a) - Khula = <strong>il</strong> matrimonio è sciolto da un accordo tra <strong>le</strong> parti, grazie al pagamento una<br />

ricompensa già pagata o che sarà pagata in seguito, dalla moglie al marito, quando <strong>il</strong><br />

desiderio di separazione proviene dalla moglie;<br />

b) - Mubarrat = <strong>il</strong> desiderio di separarsi è di entrambi.<br />

La moglie ha diritto al Khula qua<strong>le</strong> diritto di ricompensa dei disagi vissuti a causa del<br />

matrimonio, se la Corte Giudiziaria si rende conto che altrimenti sarebbe ingiusto forzarla<br />

ad un’unione infelice. Se intende divorziare, la donna musulmana non ha gli stessi diritti<br />

dell’uomo, ma deve cercare di ottenere <strong>il</strong> divorzio giudiziario nei termini permessi dalla<br />

Legge Islamica. Può ottenere <strong>il</strong> divorzio giudiziario a causa della mancata osservanza o<br />

dell’incapacità del marito di provvedere al suo mantenimento per almeno due anni. Ma se<br />

la moglie si rifiuta sessualmente al marito senza una <strong>le</strong>gittima ragione e lo abbandona o se<br />

volontariamente si rifiuta di ottemperare agli obblighi imposti dal matrimonio, non ha <strong>il</strong><br />

diritto di richiedere <strong>il</strong> mantenimento e non può ottenere un decreto per lo scioglimento del<br />

matrimonio sulla base della motivazione del mancato mantenimento. Il fatto che la donna<br />

sia ricca non è una motivazione accettata per <strong>il</strong> marito nel caso di richiesta di divorzio per<br />

mancato mantenimento. La donna musulmana può ottenere <strong>il</strong> divorzio giudiziario su ogni<br />

argomento riconosciuto dalla Legge islamica. Anche l’incompatib<strong>il</strong>ità di carattere di<br />

hollywodiana memoria, che risulti in un’unione infelice, è stata accettata qua<strong>le</strong> motivo per<br />

richiedere <strong>il</strong> divorzio giudiziario.<br />

L’apostasia dell’Islam da parte della moglie non scioglie <strong>il</strong> matrimonio, mentre quella da<br />

parte del marito sì.<br />

5.2.2.4) – IL MANTENIMENTO.<br />

In accordo con la Legge islamica, <strong>il</strong> padre deve mantenere la figlia finché questa non si<br />

sposa. Il fatto che la madre abbia la custodia della figlia finché questa non raggiunge la<br />

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