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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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- l’aspettativa che <strong>il</strong> loro comfort abbia la priorità;<br />

- <strong>il</strong> rispetto e l’autorità dovuti al capofamiglia e fornitore di reddito.<br />

Per questi motivi, se <strong>le</strong> <strong>donne</strong> spiegano <strong>il</strong> loro desiderio di lavorare in termini di vantaggi<br />

materiali per la famiglia, gli uomini vivono questa spiegazione come una minaccia ai loro<br />

privi<strong>le</strong>gi materiali all’interno della famiglia. lavoratori maschi presenti nel<strong>le</strong> fabbriche dove<br />

si è svolta l’indagine della Kabeer, temono che un cambiamento negli aspetti economici<br />

della relazione matrimonia<strong>le</strong> possa determinare una situazione in cui <strong>le</strong> mogli :<br />

- disobbediscono ai mariti;<br />

- trascurano i lavori domestici;<br />

- richiedono uguali diritti in casa;<br />

- vogliono usare i soldi a loro piacimento;<br />

- diventano troppo libere;<br />

- perdono <strong>le</strong> loro voci dolci e piacevoli;<br />

- iniziano varie altre forme di insubordinazione, che faranno sentire smarriti gli<br />

uomini.<br />

Dal canto loro, <strong>le</strong> <strong>donne</strong> per iniziare a lavorare, sentono <strong>il</strong> bisogno di ottenere <strong>il</strong> consenso<br />

dei loro capofamiglia. Ciò suggerisce che :<br />

a) - o sono così intimidite dall’autorità maschi<strong>le</strong> dall’essere rese incapaci di agire<br />

autonomamente;<br />

b) - oppure che i guadagni che ricaverebbero dal <strong>lavoro</strong> in fabbrica devono essere<br />

b<strong>il</strong>anciati con <strong>le</strong> conseguenze che potrebbero derivare dall’insistere nel<strong>le</strong> loro convinzioni,<br />

nonostante la contrarietà dei mariti.<br />

La sfida aperta ha del<strong>le</strong> implicazioni sia simboliche che materiali. Un aspetto fondamenta<strong>le</strong><br />

del contratto fam<strong>il</strong>iare è la responsab<strong>il</strong>ità maschi<strong>le</strong> di protezione e mantenimento per <strong>le</strong><br />

<strong>donne</strong> della famiglia, la “protezione simbolica” esposta da H. Papanek, in virtù dei loro<br />

ruoli di padri,mariti, fratelli e figli. Per <strong>le</strong> <strong>donne</strong> c’è l’obbligo conseguente di deferenza<br />

all’autorità maschi<strong>le</strong> in ogni faccenda fam<strong>il</strong>iare importante. L’insistenza del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> di<br />

fronte al rifiuto maschi<strong>le</strong> è una violazione fondamenta<strong>le</strong> di questi obblighi. Il fatto che <strong>le</strong><br />

<strong>donne</strong> abbiano implicitamente accettato di riferirsi all’autorità maschi<strong>le</strong> all’interno della<br />

famiglia, suggerisce che per la gran parte di loro, i benefici della protezione simbolica<br />

superano i vantaggi ricavati dal <strong>lavoro</strong> salariato. Questo ci viene dimostrato anche dal<br />

comportamento di due categorie di <strong>donne</strong> che hanno intrapreso l’attività lavorativa :<br />

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