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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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1) - Per l’economia politica marxista, c’è una distinzione fondamenta<strong>le</strong> tra <strong>lavoro</strong><br />

produttivo e <strong>lavoro</strong> riproduttivo. Quello del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> è considerato <strong>lavoro</strong> riproduttivo,<br />

uti<strong>le</strong> alla riproduzione della società, ma non contab<strong>il</strong>izzabi<strong>le</strong> in modo economicamente<br />

efficace come quello produttivo vero e proprio.<br />

Una posizione interessante a questo riguardo, è quella dell’antropologo francese Claude<br />

Me<strong>il</strong>lassoux, che parla del modo di produzione domestico. Al centro della sua analisi c’è<br />

la comunità domestica, quella parte della struttura socia<strong>le</strong> al cui interno avviene la<br />

riproduzione della manodopera, destinata con l’affermarsi del modo di produzione<br />

capitalistico a trasformarsi in forza-<strong>lavoro</strong>.<br />

Me<strong>il</strong>lassoux definisce la comunità domestica sulla base dello sv<strong>il</strong>uppo del<strong>le</strong> forze<br />

produttive ad essa corrispondente :<br />

a) - produttività sufficiente a permettere <strong>il</strong> mantenimento di una popolazione necessaria<br />

alla riproduzione del ciclo di <strong>lavoro</strong> agricolo;<br />

b) - ut<strong>il</strong>izzazione della terra come mezzo di <strong>lavoro</strong>, con una resa produttiva a scadenze<br />

differite nel tempo e non immediatamente (come è invece <strong>il</strong> caso dei cacciatori-raccoglitori<br />

ed oggi, del <strong>lavoro</strong> salariato);<br />

c) - l’ut<strong>il</strong>izzazione dell’energia umana qua<strong>le</strong> fonte principa<strong>le</strong> di energia per ogni tipo di<br />

attività;<br />

d) - l’uso individua<strong>le</strong> di mezzi di produzione agricoli fabbricati individualmente.<br />

Nel modello di Me<strong>il</strong>lassoux <strong>le</strong> <strong>donne</strong> sono uno dei fattori di scambio socia<strong>le</strong> assieme al<br />

terreno, che è posseduto in modo comunitario e non è questa la situazione del<br />

Bangladesh, ma interessante è <strong>il</strong> porre l’attenzione su un sistema socia<strong>le</strong> che vede<br />

l’ambiente domestico al centro dell’analisi. La situazione rura<strong>le</strong> benga<strong>le</strong>se ha degli aspetti<br />

in comune : una grossa parte del <strong>lavoro</strong> finalizzato alla sussistenza viene svolto, dal<strong>le</strong><br />

<strong>donne</strong> in ambiente domestico e sebbene <strong>le</strong> <strong>donne</strong> non vengano ut<strong>il</strong>izzate come premio per<br />

i giovani dopo che hanno lavorato la terra per un periodo definito di tempo, è innegabi<strong>le</strong><br />

che <strong>le</strong> <strong>donne</strong> rappresentino pur sempre un bene di scambio in una società in cui <strong>il</strong> ruolo<br />

dominante è quello maschi<strong>le</strong>, sistema che Rozario definisce con <strong>il</strong> termine di Patriarcato<br />

Benga<strong>le</strong>se. Anche la struttura economica comp<strong>le</strong>ssiva è d'altronde cambiata : non siamo<br />

più in presenza della proprietà comune della terra, ma non siamo nemmeno in presenza di<br />

un modo di produzione capitalistico pienamente sv<strong>il</strong>uppato. Siamo in presenza di quel<strong>le</strong><br />

strutture interrelate tanto care ad Althusser, in cui relazioni di produzione precapitalistiche<br />

sono sussunte all’interno di un sistema più vasto, che fa parte pienamente del modo di<br />

produzione capitalistico. Siamo in un contesto di surdeterminazione, in cui sistemi arcaici<br />

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