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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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- lavorazione della seta per <strong>il</strong> mercato USA ed europeo;<br />

- accessori di vestiario per <strong>le</strong> industrie tess<strong>il</strong>i italiane.<br />

Il materia<strong>le</strong> di base potrebbe essere importato dal Bangladesh, visto <strong>il</strong> basso costo che lì<br />

hanno <strong>le</strong> materie prime e si tratterebbe di seta, accessori per <strong>il</strong> vestiario (etichette, parti di<br />

vestiti, nastri, ecc.) e T-shirts. Il materia<strong>le</strong> verrebbe poi rifinito in Italia. Le T-shirts ad<br />

esempio verrebbero stampate qui in Italia, dove riceverebbero poi <strong>il</strong> marchio della ditta<br />

italiana (quello origina<strong>le</strong> ovviamente, non si tratterebbe di produrre prodotti tess<strong>il</strong>i pirati).<br />

Interviene allora Ennio Martignago, che indica come sia necessario un piano di fattib<strong>il</strong>ità<br />

del<strong>le</strong> produzioni, che dovrebbe tener conto di :<br />

- quali produzioni fare;<br />

- in qua<strong>le</strong> quantità;<br />

- del costo di avvio dell’impresa.<br />

E’ necessario un vero e proprio Business Plan che indichi :<br />

- la scelta dei prodotti da commercializzare;<br />

- la lista del<strong>le</strong> materie prime necessarie;<br />

- l’e<strong>le</strong>nco del<strong>le</strong> attrezzature necessarie per effettuare la produzione;<br />

- <strong>il</strong> costo dei fattori di produzione (materie prime, <strong>lavoro</strong>, servizi, ecc.);<br />

- i possib<strong>il</strong>i acquirenti, <strong>le</strong> quantità da essi ri<strong>le</strong>vab<strong>il</strong>i ed i prezzi proposti dagli acquirenti<br />

stessi.<br />

Interviene poi Roberto Zanardo, che sottolinea <strong>il</strong> fatto che se è vero che in Bangladesh <strong>il</strong><br />

costo del <strong>lavoro</strong> è molto basso e come quindi <strong>il</strong> prodotto di base possa costare poco, è<br />

anche vero che questo stesso fattore può costituire un rischio, perché <strong>il</strong> prodotto lavorato<br />

potrebbe risultare non concorrenzia<strong>le</strong> con quello finito nel Bangladesh, nel caso questo<br />

venisse commercializzato anche nel mercato italiano. Indica poi un altro prob<strong>le</strong>ma, quello<br />

relativo al mercato di vendita dei prodotti. Se <strong>le</strong> produzioni sono rivolte ai soli immigrati<br />

(come potrebbe essere <strong>il</strong> caso per i tessuti ricamati tradizionali), <strong>il</strong> rischio è quello di creare<br />

un mercato di nicchia, anche nel caso in cui una parte della produzione venisse inviata alla<br />

comunità bangladese residente negli USA. Come tutti i mercati di nicchia, anche questo<br />

avrebbe <strong>il</strong> grave difetto di essere instabi<strong>le</strong>. A questo punto interviene Mokarrom, che<br />

afferma di aver avuto dei contatti con la Benetton e con la Diadora, che si sono dimostrate<br />

interessate all’offerta, ma non entra nel dettaglio di quali prodotti abbia trattato con loro. Fa<br />

un esempio di previsione di produzione riguardante la lavorazione fina<strong>le</strong> di camicie :<br />

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