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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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Bene istruito (può dare aiuto agli altri)<br />

Immigrato (cattive condizioni abitative)<br />

Ambiente di <strong>lavoro</strong> (integrazione<br />

Conoscenza della propria lingua<br />

(conservazione dell’identità)<br />

Associazionismo su base naziona<strong>le</strong><br />

(funzione aggregativa)<br />

Impegnarsi per aiutare <strong>le</strong> persone a<br />

sv<strong>il</strong>upparsi<br />

Poco istruito (deve ricevere aiuto dagli<br />

altri)<br />

Residente (buone condizioni abitative)<br />

Ambiente socia<strong>le</strong> (discriminazione)<br />

Non conoscenza della propria lingua<br />

(perdita dell’identità)<br />

Associazionismo su base loca<strong>le</strong> (funzione<br />

disgregativa)<br />

Dominare <strong>le</strong> persone bisognose di aiuto<br />

INTERVISTA N.° 2 – Omma Kulsum.<br />

Nell’intervista ad Omma Kulsum, una del<strong>le</strong> cinque <strong>donne</strong> che costituiscono <strong>il</strong> gruppo che<br />

avrebbe dovuto organizzare l’istituzione della cooperativa di <strong>donne</strong>, l’importanza del <strong>lavoro</strong><br />

emerge subito. La sua prima motivazione a lavorare è di tipo economico : aiutare <strong>il</strong> marito<br />

a fornire alla loro famiglia un livello di vita confortevo<strong>le</strong>. Secondariamente, raggiungere<br />

una buona condizione socia<strong>le</strong>, sempre però per soddisfare <strong>le</strong> richieste della famiglia.<br />

Secondo <strong>le</strong> categorie di scelta femmin<strong>il</strong>i delineate da Na<strong>il</strong>a Kabeer in “The Power to<br />

Choose”, <strong>le</strong> scelte di Omma appartengono per quanto riguarda la decisione di lavorare,<br />

all’azione attiva, con presa di decisione non contestata, mentre per quanto riguarda <strong>il</strong> tipo<br />

di bisogni individuati, siamo nel campo del<strong>le</strong> scelte trasformative e degli interessi strategici<br />

di genere, <strong>le</strong> categorie che indicano una maggiore autonomia decisiona<strong>le</strong> nell’ambito<br />

dell’allocazione del potere decisiona<strong>le</strong> all’interno della famiglia. Nel corso dell’intervista c’è<br />

una “curiosa” interruzione di Mokarrom, che alla mia domanda rivolta a sapere da Omma<br />

se è sposata, mi ricorda una norma del purdah : “…Per prima cosa, senza sposarci, noi<br />

non possiamo vivere assieme ad un’altra persona dello stesso sesso…se <strong>le</strong> chiedi “sei<br />

sposata o no?”, <strong>le</strong>i sentirà vergogna”. Questa è un’evidente dimostrazione del ruolo svolto<br />

dalla vergogna nel controllo del<strong>le</strong> pulsioni effettuato dal gruppo, come descritto dalla<br />

Papanek. Il controllo del<strong>le</strong> pulsioni da parte del gruppo, non è solo un controllo “diretto”,<br />

che colpisce la pulsione nel suo manifestarsi diretto, o solo un suo controllo preventivo,<br />

che impedisce <strong>il</strong> cerarsi di situazioni che favoriscano l’emergere del<strong>le</strong> pulsioni proibite. E’<br />

anche un controllo indiretto, esteso ed <strong>il</strong> mezzo più efficace per esercitarlo è sicuramente <strong>il</strong><br />

linguaggio : non facendo determinate domande, non parlando di certe cose, non si<br />

causano emozioni negative e quindi si evita di suscitare impulsi scorretti. In questo modo<br />

vediamo come <strong>il</strong> controllo pulsiona<strong>le</strong> di gruppo, pur sv<strong>il</strong>uppandosi anche a livello<br />

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