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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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3) - CARATTERISTICHE DELL’IMMIGRAZIONE BANGLADESE IN ITALIA.<br />

3.1) – STORIA DELL’IMMIGRAZIONE BANGLADESE IN ITALIA.<br />

Permessi di soggiorno di immigrati<br />

Tota<strong>le</strong> 20.820<br />

dal Bangladesh in Italia al<br />

Maschi 17.460<br />

01/01/2001 (Dati ISTAT)<br />

Femmine 3.360<br />

L’immigrazione dal Bangladesh in Italia, si è sv<strong>il</strong>uppata a partire dal 1990 e rappresenta<br />

oggi la più importante corrente migratoria diretta da quel paese verso l’Europa<br />

continenta<strong>le</strong>. La comunità bangladese presente in Italia (oltre 22.061 persone nel 2002,<br />

secondo <strong>il</strong> Dossier della Caritas di Roma – 20.820, secondo i dati ISTAT), è la seconda in<br />

Europa, dopo quella stab<strong>il</strong>itasi nel Regno Unito. L’Italia è emersa come destinazione<br />

importante dopo la chiusura nei confronti degli emigranti e rifugiati dei paesi del Nord e<br />

Centro Europa, dopo <strong>il</strong> 1989, in seguito alla caduta del Muro di Berlino ed alla<br />

trasformazione dei regimi politici dei paesi dell’Europa Orienta<strong>le</strong>. I bangladesi giunsero in<br />

Italia attratti dalla Legge Martelli, che permetteva una sanatoria del<strong>le</strong> posizioni irregolari e<br />

si dimostrarono molto ab<strong>il</strong>i nell’auto-organizzarsi per agevolare <strong>il</strong> processo di<br />

regolarizzazione per i propri connazionali.<br />

I bangladesi usano un termine, adam bepari, per indicare <strong>il</strong> percorso e <strong>le</strong> catene<br />

migratorie e di solidarietà ut<strong>il</strong>i a creare un percorso che va dall’irregolarità ad una<br />

regolarità stabi<strong>le</strong> dei migranti. Un altro termine, è quello che indica <strong>il</strong> sistema dell’hundi,<br />

che comprende i <strong>le</strong>gami di famiglie transnazionali e di amici compaesani immigrati, che<br />

gestiscono <strong>le</strong> loro rimesse finanziarie secondo canali informali extra-bancari. Inizialmente,<br />

l’immigrazione bangladese in Italia, che ha ut<strong>il</strong>izzato proficuamente la sanatoria del 1990<br />

(Legge Martelli), ha interessato soltanto <strong>le</strong> aree urbane di M<strong>il</strong>ano e Roma, per poi<br />

concentrarsi e crescere, negli anni ’93-94, nel<strong>le</strong> città di Roma e Bari, dove si sono<br />

costituite <strong>le</strong> comunità storiche. Si è poi intensificata nell’ultimo decennio, interessando<br />

anche altre città e regioni, quali Bologna, Brescia e Gorizia ed <strong>il</strong> Veneto.<br />

3.2) – L’IMMIGRAZIONE BANGLADESE NEL VENETO.<br />

In questa regione, si sono sv<strong>il</strong>uppati tre insediamenti geografici principali, <strong>le</strong>gati a diverse<br />

realtà economiche e produttive locali :<br />

a) - la provincia di Vicenza, nell’aria di Schio e Arzignano, determinata dal <strong>lavoro</strong> nel<br />

distretto del tessi<strong>le</strong> e del conciario;<br />

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