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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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coinvolge in genera<strong>le</strong> quasi tutta la comunità bangladese loca<strong>le</strong>. Se per i londoni, i<br />

bangladesi immigrati nel Regno Unito, <strong>il</strong> vantaggio di status è <strong>le</strong>gato all’essere presenti in<br />

una realtà straniera, ma nella qua<strong>le</strong> <strong>il</strong> ruolo socia<strong>le</strong> ricoperto è spesso di emarginazione,<br />

sebbene sempre con un livello di reddito superiore a quello ottenibi<strong>le</strong> in patria, per i<br />

bangladesi residenti in Italia, <strong>il</strong> vantaggio di status è evidente, manifestabi<strong>le</strong> e dimostrabi<strong>le</strong><br />

ai connazionali che sono riamasti in patria. Probab<strong>il</strong>mente per questo, <strong>le</strong> loro probab<strong>il</strong>i<br />

rimostranze nei riguardi del <strong>lavoro</strong> femmini<strong>le</strong> hanno meno valore. Nel nord-est italiano<br />

molto probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong> razzismo si<strong>le</strong>nte non è assente, sia Tania, che Moshiur, che<br />

Mokarrom, ne hanno parlato nel<strong>le</strong> loro interviste : è diffici<strong>le</strong> trovare una casa in affitto, per<br />

strada ti guardano ma<strong>le</strong>, ma non troviamo una realtà socia<strong>le</strong> escludente come quella del<br />

Regno Unito, dove <strong>il</strong> razzismo si<strong>le</strong>nte si manifesta con la ghettizzazione e quello<br />

manifesto, con la minaccia della vio<strong>le</strong>nza fisica qualora si cerchi di sconfinare dal territorio<br />

me dai ruoli ai quali si è stati “assegnati”. Il fatto stesso che in Italia <strong>il</strong> <strong>lavoro</strong> sia un ambito<br />

di integrazione, può aver favorito l’accesso del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> ad esso, poiché in questo modo <strong>le</strong><br />

inserisce in un tessuto socia<strong>le</strong> più ampio, sancisce non solo la loro integrazione ma anche<br />

quella del nuc<strong>le</strong>o socia<strong>le</strong> al qua<strong>le</strong> appartengono. Inoltre, la comunità bangladese loca<strong>le</strong> è<br />

ancora giovane, non si è ancora insediata stab<strong>il</strong>mente ed è quindi essenzialmente “laica”,<br />

non vede la presenza di quel radicalismo religioso di tipo fondamentalista, che sia nel<br />

Bangladesh, che nel Regno Unito, si accanisce contro i tentativi di emancipazione del<strong>le</strong><br />

<strong>donne</strong>. E’ quindi con un’altra prospettiva che dobbiamo guardare a questa comunità :<br />

riuscirà ad insediarsi stab<strong>il</strong>mente in questo territorio, vedrà l’arrivo di una seconda e di<br />

una terza generazione ? Uscirà dalla dia<strong>le</strong>ttica tra desh (<strong>il</strong> paese di origine) e bidesh (<strong>il</strong><br />

paese estero), per insediarsi in quello che R. Ballard chiama <strong>il</strong> desh pardesh (<strong>il</strong> paese<br />

d’origine ritrovato all’estero)?<br />

A questo non sappiamo e non possiamo dare ora una risposta.<br />

Vediamo invece, attraverso del<strong>le</strong> comparazioni, cosa è cambiato nel ruolo del<strong>le</strong> <strong>donne</strong>,<br />

dai v<strong>il</strong>laggi rurali, che abbiamo conosciuto nel Capitolo 5, dalla realtà di Dhaka e di Londra<br />

(Capitolo 6), alla realtà del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> bangladesi nel nord-est d’Italia.<br />

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