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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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l’Uomo”, che si occupa anche dell’inserimento abitativo degli immigrati, organizzando<br />

anche dei corsi di formazione sul<strong>le</strong> modalità di gestione degli alloggi in affitto, prob<strong>le</strong>matica<br />

molto scottante in zona. Abbiamo ri<strong>le</strong>vato dal<strong>le</strong> testimonianze di diversi lavoratori<br />

bangladesi, l’esistenza di una diffusa diffidenza da parte dei locatori di abitazioni a<br />

conceder<strong>le</strong> in affitto a degli immigrati.<br />

Interventi di questo tipo, si inseriscono già al terzo livello del processo di integrazione,<br />

quello comunitario, che tratta dei rapporti interpersonali ed intergruppo tra <strong>le</strong> varie<br />

comunità.<br />

7.3.2) – LA MEDIAZIONE CULTURALE – INCONTRO CON THIAM MASSAMBA.<br />

Incontro Thiam Massamba, uno dei responsab<strong>il</strong>i dell’Associazione Mondo Insieme, a<br />

Conegliano, presso lo Sportello Immigrati del Comune di Conegliano.<br />

Il discorso si indirizza sull’argomento della pratica della mediazione cultura<strong>le</strong>. Thiam mi ha<br />

detto di essere stato chiamato da una scuola e<strong>le</strong>mentare perché c’era un bambino con<br />

una diagnosi di disturbo di apprendimento. Il prob<strong>le</strong>ma era vissuto negativamente dal<br />

padre del bambino che non riteneva giusto etichettare in modo così negativo suo figlio.<br />

L’intervento del mediatore cultura<strong>le</strong> è stato quello di far capire al padre che non si vo<strong>le</strong>va<br />

etichettare negativamente <strong>il</strong> bambino ed escluderlo così dal resto della classe, ma che si<br />

cercava invece di aiutarlo ad uscire da una situazione per lui diffici<strong>le</strong>. Lo psicologo che lo<br />

seguiva, affermava che una del<strong>le</strong> cause del disturbo di apprendimento era una situazione<br />

di disagio, aggravata anche dal comportamento della madre del bambino, che da<br />

casalinga, era costretta a vivere sempre sola in casa, una modalità di vita sconosciuta nel<br />

suo paese di origine e che poteva sfogarsi solo scaricando <strong>le</strong> proprie ansie sul figlio.<br />

Anche qui ciò che dobbiamo sottolineare è l’aspetto cultura<strong>le</strong> della ricezione,<br />

dell’interpretazione del messaggio terapeutico : per <strong>il</strong> padre non esisteva una possib<strong>il</strong>ità di<br />

intervento del genere e quindi aveva <strong>le</strong>tto <strong>il</strong> comportamento degli operatori dei servizi<br />

sociali come un’intromissione negativa nella privacy della sua famiglia. Il bambino a sua<br />

volta, riteneva di essere stato discriminato ed indicato come bisognoso per un periodo di<br />

un insegnante di sostegno, solo perché nero, ma ciò non corrispondeva a quanto era<br />

effettivamente accaduto. Anche per <strong>il</strong> bambino è stato uti<strong>le</strong> l’intervento del mediatore<br />

cultura<strong>le</strong>, che ha cercato di spiegargli in termini adatti alla sua esperienza cultura<strong>le</strong>, ciò<br />

che gli stava accadendo. All’inizio della sua attività come mediatore cultura<strong>le</strong>, Thiam<br />

veniva chiamato principalmente per dei casi individuali di disadattamento inizia<strong>le</strong> all’attività<br />

scolastica. L’intervento del mediatore era uti<strong>le</strong>, ma a suo parere è più fruttuosa l’attività di<br />

integrazione intercultura<strong>le</strong> effettuata con tutta la classe. Questo tipo di intervento a suo<br />

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