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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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suocero). La donna appena sposata è totalmente dipendente dal marito e dalla sua<br />

famiglia per la sua sopravvivenza ed è spesso soggetta al dominio ed all’abuso da parte di<br />

quasi tutti i membri della famiglia del marito, specialmente da parte della suocera.<br />

Possiamo immaginare come <strong>il</strong> matrimonio, con la conseguenza del cambio di residenza,<br />

rappresenti per la donna del Bangladesh una fase di passaggio della vita, un improvviso<br />

passaggio dall’infanzia all’età matura, quasi senza la parentesi dell’ado<strong>le</strong>scenza, che in<br />

questo caso ci mostra la sua origine cultura<strong>le</strong>, dal periodo del gioco e/o dello studio, a<br />

quello del <strong>lavoro</strong> domestico. E’ un passaggio brusco, privo di mediazioni culturali, di<br />

un’elaborazione cultura<strong>le</strong>, se non all’interno della famiglia di origine, presso la qua<strong>le</strong> la<br />

donna ritorna ad intervalli più o meno regolari, quasi a ricostituire un’immagine di sé<br />

accettata e condivisa. La relazione sb<strong>il</strong>anciata tra <strong>le</strong> famiglie della sposa e dello sposo,<br />

nella qua<strong>le</strong> la famiglia dello sposo occupa la posizione superiore, evidenzia <strong>il</strong> modo<br />

sb<strong>il</strong>anciato in cui sono trattati <strong>il</strong> genere femmini<strong>le</strong> e quello maschi<strong>le</strong>, a causa della genera<strong>le</strong><br />

svalutazione della donna nella cultura benga<strong>le</strong>se e ciò è rif<strong>le</strong>sso dal modo in cui la donna<br />

è trattata nella casa dei suoceri.<br />

5.2.3.2) – L’EMERGERE DEL COSTUME DELLA DOTE NEL BANGLADESH<br />

ODIERNO.<br />

Se finora ci siamo occupati di aspetti “sovrastrutturali”, o come direbbe Me<strong>il</strong>lasoux, di<br />

aspetti della riproduzione socia<strong>le</strong>, c’è un aspetto del matrimonio in Bangladesh che si è<br />

evoluto strettamente con <strong>il</strong> modificarsi della struttura socia<strong>le</strong>, a causa del progressivo<br />

ingresso di questa struttura nel modo di produzione capitalistico, nella sua versione<br />

globalizzata. Abbiamo già visto come <strong>il</strong> matrimonio islamico preveda l’istituto del mohr, la<br />

dote marita<strong>le</strong> o contrattua<strong>le</strong>. In Bangladesh, sia in ambiente Musulmano che Cristiano, fino<br />

alla metà degli anni ’80, <strong>le</strong> <strong>donne</strong> si sposavano usufruendo anche del pagamento del pon<br />

ai parenti della sposa, non con <strong>il</strong> pagamento della dote (dabi o jotuk) ai parenti dello<br />

sposo. In bengali, pon significa <strong>il</strong> prezzo del matrimonio, che può essere pagato sia allo<br />

sposo che alla sposa.<br />

Abbiamo così :<br />

a) – <strong>il</strong> Kamyapon : <strong>il</strong> prezzo per la sposa;<br />

b) – <strong>il</strong> Barpoon : <strong>il</strong> prezzo per lo sposo.<br />

Con <strong>il</strong> termine pon, <strong>le</strong> <strong>donne</strong> intendevano usualmente <strong>il</strong> Kamyapon, <strong>il</strong> prezzo per la sposa,<br />

che veniva usato per <strong>le</strong> spese del matrimonio, nella casa dello sposo. In questo modo, la<br />

famiglia della sposa riusciva a spendere relativamente poco per <strong>il</strong> matrimonio. Questo<br />

evidenziava <strong>il</strong> ruolo ancora relativamente e<strong>le</strong>vato della condizione femmini<strong>le</strong> in quel<br />

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