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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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5.2.2.2) – SUCCESSIONE E DIRITTO DI PROPRIETA’.<br />

La Legge islamica sull’eredità è composta da due distinti e<strong>le</strong>menti :<br />

a) - <strong>le</strong> usanze dell’Arabia Antica;<br />

b) - <strong>le</strong> rego<strong>le</strong> scritte nel Corano e quel<strong>le</strong> scritte dal profeta Maometto (per la tradizione<br />

islamica, <strong>il</strong> Corano non è stato scritto da Maometto, ma direttamente da Allah, che lo ha<br />

trasmesso al profeta attraverso l’Arcangelo Gabrie<strong>le</strong>).<br />

In base al<strong>le</strong> <strong>le</strong>ggi tradizionali arabe pre-islamiche, <strong>le</strong> <strong>donne</strong> di qualsiasi ruolo erano<br />

escluse dall’eredità. Secondo la Legge islamica invece, <strong>le</strong> <strong>donne</strong> possono ereditare e<br />

fanno parte quindi del<strong>le</strong> tre categorie di eredi :<br />

a) - i compartecipi, ai quali è attribuita una quota fissa dell’eredità;<br />

b) - i residuali, che ricevono una quota fissa solo dopo che sono state soddisfatte <strong>le</strong><br />

esigenze dei compartecipi;<br />

c) - i parenti lontani, che sono degli affini, non dello stesso sangue dei compartecipi e dei<br />

residuali e che usualmente ereditano in mancanza di quelli. I principi di successione tra<br />

compartecipi e residuali hanno due aspetti :<br />

a) – <strong>il</strong> più vicino nella relazione di sangue esclude <strong>il</strong> più lontano;<br />

b) – chiunque sia imparentato con <strong>il</strong> deceduto attraverso una persona, non eredita finché<br />

questa persona è ancora viva.<br />

Tenendo conto del<strong>le</strong> varie situazioni e casistiche che si possono presentare, <strong>le</strong> <strong>donne</strong><br />

ereditano in genere la metà di quanto erediterebbe un uomo nella loro stessa situazione di<br />

parentela.<br />

Il Corano ha previsto quindi che in ogni caso, figlia, madre e moglie non siano escludib<strong>il</strong>i<br />

dall’eredità e abbiano diritto ad una qualche parte di essa, ma non trattando<strong>le</strong> alla pari<br />

del<strong>le</strong> loro controparti masch<strong>il</strong>i, figlio, padre e marito, ha dato origine ad una <strong>le</strong>gge<br />

ereditaria discriminatoria. Per questo, Salma Sobhan definisce questi aspetti giuridici del<br />

Corano come degli atti riparatori più che articoli di un codice esaustivo. Anche <strong>il</strong> caso<br />

dell’eredità della sorella è ugualmente discriminante. Secondo la regola per la qua<strong>le</strong> <strong>il</strong> più<br />

vicino nella relazione di parentela esclude <strong>il</strong> più lontano, i figli di un figlio o di una figlia predeceduta<br />

non ereditano se la persona muore lasciando un altro figlio. Spesso questo<br />

causa l’indigenza del figlio o del figlio del figlio pre-deceduto. Questa situazione è stata<br />

modificata da un’Ordinanza della Legislazione Fam<strong>il</strong>iare Islamica del 1961, che ha sancito<br />

che i figli del figlio pre-deceduto ereditino la parte che a questo sarebbe spettata se fosse<br />

stato in vita. Ma in ogni caso, la vedova del figlio pre-deceduto rimane comunque esclusa<br />

anche da questa ordinanza e continua a non ereditare nulla. Anche Hindu e Cristiani,<br />

nella Legislazione del Bangladesh hanno una loro Legislazione Persona<strong>le</strong> ed è<br />

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