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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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“...<strong>le</strong> famiglie possono strutturarsi in maniera barricata perché la donna è determinante nel<br />

funzionamento fam<strong>il</strong>iare e fondamenta<strong>le</strong> nella gestione dei figli.” (pag. 99).<br />

Ovviamente non intendiamo trasporre un concetto psicopatologico <strong>le</strong>gato alla nostra<br />

cultura e di così vasta portata, su un’intera gamma di interazioni sociali, qual è quella della<br />

famiglia nel mondo islamico del sub-continente indiano, operazione che sarebbe tra l’altro,<br />

del tutto priva di ogni supporto di dati clinici, ma ci interessa invece sottolineare come<br />

quella tensione molto forte che viene percepita tra mondo fam<strong>il</strong>iare e mondo esterno, che<br />

in ambiente islamico non è patologica, se non altro perché è la regola cultura<strong>le</strong> vigente,<br />

possa essere considerata come sintomo di una data gamma di dinamiche fam<strong>il</strong>iari.<br />

Abbiamo già visto comunque come la proiezione, qua<strong>le</strong> meccanismo di difesa, abbia già<br />

fatto la sua comparsa quando abbiamo parlato del ruolo assegnato alla visione,<br />

nell’inconscio di gruppo “islamico”. E’ interessante anche notare come caratteristica della<br />

famiglia barricata sia quella di caricare totalmente sul<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> della madre <strong>il</strong><br />

funzionamento fam<strong>il</strong>iare e la gestione dei figli. Se ciò può non risultare patologico<br />

nell’ambiente originario, quali effetti potrà avere su famiglie immigrate nella nostra cultura<br />

e che si trovano ad agire una modalità di interazione fam<strong>il</strong>iare potenzialmente psicogena ?<br />

Ma cercheremo di sv<strong>il</strong>uppare più avanti questi punti. Questa tensione, tra mondo fam<strong>il</strong>iare<br />

e mondo esterno, non si rif<strong>le</strong>tte soltanto nella struttura dei mondi separati del mondo del<br />

<strong>lavoro</strong>, ma arriva ad assumere un significato più profondo per <strong>le</strong> <strong>donne</strong> : esse diventano<br />

vulnerab<strong>il</strong>i quando escono di casa, ma gli uomini non soffrono di una corrispondente<br />

vulnerab<strong>il</strong>ità quando si muovono nel mondo esterno alla casa. Da ciò, possiamo affermare<br />

che la separazione dei sessi non è simmetrica. Fondamentalmente implicito nel concetto<br />

di protezione simbolica è che qualcosa o qualcuno hanno bisogno di essere protetti, in un<br />

dato spazio e in un dato tempo, da forze che si sono originate altrove. Ciò richiede una<br />

profonda differenziazione tra :<br />

- persone che necessitano di protezione;<br />

- persone che forniscono la protezione.<br />

L’intero sistema della segregazione di genere è basato su specifici assunti sull’interazione<br />

umana e sulla natura degli uomini e del<strong>le</strong> <strong>donne</strong>. La protezione simbolica è fornita per<br />

proteggersi da :<br />

a) -i pericoli reali di un mondo segregato;<br />

b) - <strong>le</strong> forti pulsioni, quali <strong>il</strong> desiderio sessua<strong>le</strong> e l’aggressività, che si riconoscono come<br />

facenti parte a pieno titolo della condizione umana.<br />

Possiamo già cercare di compiere alcune rif<strong>le</strong>ssioni sul ruolo del desiderio, in questo tipo<br />

di culture :<br />

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