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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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che <strong>le</strong> rappresentava. Nel<strong>le</strong> fabbriche poi, gli uomini con cui <strong>le</strong> <strong>donne</strong> erano in contatto,<br />

erano spesso di una condizione gerarchica superiore, in genere dei supervisori. I<br />

rappresentanti sindacali <strong>le</strong> trattavano nello stesso modo in cui venivano trattate dai<br />

superiori maschi in fabbrica, disincentivando così ogni interesse del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> per<br />

un’attività, quella sindaca<strong>le</strong>, che oltretutto non era né obbligatoria, come <strong>il</strong> <strong>lavoro</strong>, né<br />

remunerata.<br />

Nel 1994, quattro lavoratrici tess<strong>il</strong>i che lavoravano assieme ed avevano avuto del<strong>le</strong><br />

esperienze negative con diverse federazioni sindacali, fondarono <strong>il</strong> “Bangladesh<br />

Independent Garment Workers Union Federation” (BIGUF) (Federazione del<strong>le</strong> Unioni<br />

Indipendenti del<strong>le</strong> Lavoratrici Tess<strong>il</strong>i del Bangladesh). Ciò avveniva con l’aiuto di<br />

un’agenzia internaziona<strong>le</strong>, un sindacato degli USA, l’Asian American Free Labor Institute<br />

(oggi American Center for International Labor Solidarity), che operava a livello<br />

internaziona<strong>le</strong>. Venne poi convocata, sempre nel 1994, una Convenzione Genera<strong>le</strong>, che<br />

e<strong>le</strong>sse un Comitato Esecutivo, composto da 15 lavoratrici. Per statuto, <strong>le</strong> posizioni di<br />

Presidente e di Segretario Genera<strong>le</strong> dovevano essere occupate da <strong>donne</strong> (ricordiamo che<br />

<strong>le</strong> <strong>donne</strong> rappresentano l’85% della forza <strong>lavoro</strong> del settore tessi<strong>le</strong>). Scopi<br />

dell’organizzazione erano quelli di migliorare i termini e <strong>le</strong> condizioni di impiego del<strong>le</strong><br />

<strong>donne</strong> lavoratrici e di offrire varie forme di sostegno al<strong>le</strong> richieste immediate del<strong>le</strong><br />

associate. Questa organizzazione infatti, vo<strong>le</strong>va prendersi cura anche dei bisogni<br />

quotidiani del<strong>le</strong> lavoratrici. Per questo, vennero assunte due <strong>donne</strong> avvocato e vennero<br />

istituite del<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> serali per lavoratrici, oltre che a del<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> per i bambini che<br />

lavoravano nel<strong>le</strong> fabbriche. Vennero istituite anche del<strong>le</strong> cliniche mediche, per ovviare alla<br />

mancanza di assistenza sanitaria. Inizialmente <strong>il</strong> trattamento sanitario era limitato al<strong>le</strong><br />

lavoratrici, ma poi venne esteso anche ai loro fam<strong>il</strong>iari. Nell’area industria<strong>le</strong> di Dhaka,<br />

l’unione gestiva tre centri, aperti di sera e di venerdì (<strong>il</strong> giorno festivo settimana<strong>le</strong> nei paesi<br />

di religione musulmana). Gli incontri del venerdì erano ut<strong>il</strong>izzati per del<strong>le</strong> riunioni molto<br />

affollate, con la presenza di canti, danze e picco<strong>le</strong> rappresentazioni teatrali, che<br />

generavano tra i presenti un sentimento di partecipazione col<strong>le</strong>ttiva, di identificazione.<br />

Le <strong>donne</strong> intervistate dalla Dannecker, mostravano di apprezzare <strong>il</strong> programma cultura<strong>le</strong><br />

del sindacato BIGUF, che secondo loro permetteva <strong>il</strong> costituirsi ed <strong>il</strong> conservarsi di un<br />

senso di dignità umana e di creatività cultura<strong>le</strong>, esperienze diffic<strong>il</strong>i da vivere nel<strong>le</strong><br />

fabbriche moderne, a causa del tipo di organizzazione dei processi lavorativi e del modo in<br />

cui veniva trattata l’esperienza del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> lavoratrici. Le operatrici sindacali del BIGUF<br />

non erano esterne alla fabbrica, ma vi si erano formate ed avevano quindi presenti quali<br />

erano i prob<strong>le</strong>mi dell’attività quotidiana del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> lavoratrici. Gli incontri nel<strong>le</strong> sedi<br />

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