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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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7.1.4.1) – DUE DIMENSIONI SOTTOSTANTI.<br />

Le interpretazioni dell’autonomia spesso combinano due diverse dimensioni di significato :<br />

1) - la prima, riguarda <strong>il</strong> grado di distanziamento del sé dagli altri. Possiamo chiamarla la<br />

dimensione della distanza interpersona<strong>le</strong>, che sottostà al<strong>le</strong> relazioni sé-altro e si estende<br />

dal polo della separatezza a quello della relazionalità;<br />

2) - l’altra dimensione invece, riguarda <strong>il</strong> grado di funzionamento autonomo, che possiamo<br />

definire come azione (agency), nel senso di prassi. Si estende dall’autonomia<br />

all’eteronomia. Qui, <strong>il</strong> concetto di azione viene ut<strong>il</strong>izzato in termini generali, in riferimento<br />

all’azione volontaria che sottostà all’autonomia. I termini di moralità autonoma, come<br />

contrapposto a quello di moralità eteronoma, ut<strong>il</strong>izzati da Piaget (1948), nello studio dello<br />

sv<strong>il</strong>uppo mora<strong>le</strong>, rif<strong>le</strong>ttono questo secondo significato. Moralità autonoma significa<br />

sottostare al<strong>le</strong> proprie rego<strong>le</strong>, mentre moralità eteronoma significa essere soggetti alla<br />

mora<strong>le</strong> altrui. L’autonomia è la condizione dell’agente che si auto-governa, mentre<br />

l’eteronomia è la condizione nella qua<strong>le</strong> si è governati dall’esterno. Le due dimensioni,<br />

sono costrutti sottostanti al sé, al<strong>le</strong> relazioni sé-altro e al comportamento socia<strong>le</strong> e<br />

rif<strong>le</strong>ttono i bisogni umani di base della relazionalità e dell’autonomia. Il punto sul qua<strong>le</strong> si è<br />

situati sulla dimensione della distanza interpersona<strong>le</strong> non influenza necessariamente <strong>il</strong><br />

punto sul qua<strong>le</strong> si è situati sulla dimensione dell’azione. La loro è un’interrelazione<br />

empirica più che logica. Se queste due dimensioni sono distinte, allora è probabi<strong>le</strong> che i<br />

diversi poli di ciascuna coesistano. Ad esempio, una persona potrebbe avere degli alti<br />

valori sia in autonomia che in relazionalità. Secondo Oysennan, Kemmelmeyer e Coon<br />

(2002), l’azione è indipendente dalla distanza interpersona<strong>le</strong> e questo è evidenziato dagli<br />

americani degli USA, che hanno valori alti sia nell’individualismo e nell’azione persona<strong>le</strong><br />

che in alcuni aspetti della relazionalità, compreso <strong>il</strong> fam<strong>il</strong>ismo.<br />

7.1.4.2) – LA QUESTIONE PSICOLOGICA : L’INDIVIDUO.<br />

Da un punto di vista psicoanalitico, nell’elaborazione del concetto di personalità,<br />

l’autonomia individua<strong>le</strong>, definita indipendenza dagli altri, è stata considerata un requisito di<br />

base dello sv<strong>il</strong>uppo umano sano. Questo concetto non si sv<strong>il</strong>uppa da una prospettiva<br />

evoluzionistica, che sottolineerebbe piuttosto <strong>il</strong> valore di sopravvivenza della cooperazione<br />

e della relazionalità negli esseri umani e negli altri primati. E’ un concetto cultura<strong>le</strong>, poiché<br />

la psicologia, qua<strong>le</strong> prodotto dell’occidente rif<strong>le</strong>tte l’ethos individualistico del mondo<br />

occidenta<strong>le</strong>. Tutte <strong>le</strong> società cercano di gestire i bisogni umani di base quali l’autonomia e<br />

la relazionalità, almeno fino ad un certo punto. Ma la sintesi che emerge in ogni gruppo<br />

cultura<strong>le</strong> o sub cultura<strong>le</strong>, tende a dare priorità all’esperienza di una di queste due<br />

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