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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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controllo, che ora ha una funzione centripeta, invece che centrifuga. Non si tratta più di<br />

una genitorialità autoritaria, perché con l’introduzione dell’autonomia del bambino, <strong>il</strong><br />

controllo diventa “funziona<strong>le</strong> al costituirsi dell’ordine”, invece di essere un fattore<br />

dominante.<br />

3) Il modello dell’interdipendenza psicologica : in questo modello troviamo un tipo di<br />

genitorialità che trasmette sia la relazionalità che l’autonomia. Poiché l’aiuto economico<br />

dei figli non è più necessario per la sopravvivenza fam<strong>il</strong>iare, l’autonomia dei figli viene<br />

tol<strong>le</strong>rata. Inoltre, a differenza della società tradiziona<strong>le</strong> dove l’orientamento all’obbedienza<br />

nell’educazione dei figli è funziona<strong>le</strong> al futuro svolgimento di compiti non-specialistici in<br />

<strong>lavoro</strong> um<strong>il</strong>i o agricoli, l’autonomia diventa più funziona<strong>le</strong> all’adattamento in una società<br />

urbana che cambia. Questo perché con la preva<strong>le</strong>nza della frequenza scolastica, con la<br />

crescente specializzazione del<strong>le</strong> mansioni lavorative, la capacità individua<strong>le</strong> di prendere<br />

del<strong>le</strong> decisioni diventa una nuova risorsa. In questo modo, oltre a tol<strong>le</strong>rare l’autonomia, i<br />

genitori possono arrivare a valutarla positivamente. Inoltre, anche se ora l’autonomia viene<br />

apprezzata, <strong>le</strong> separatezza non è l’obiettivo, poiché si continua a valutare positivamente la<br />

relazionalità. Il modello fam<strong>il</strong>iare dell’interdipendenza psicologica è importante per la<br />

discussione sulla distinzione tra <strong>le</strong> due dimensioni della distanza interpersona<strong>le</strong><br />

(relazionalità-separatezza) e dell’azione (autonomia-eteronomia). Questo perché in questo<br />

modello la relazionalità e l’autonomia coesistono. Riep<strong>il</strong>ogando <strong>il</strong> tutto, l’intersezione del<strong>le</strong><br />

due dimensioni e dei diversi modelli fam<strong>il</strong>iari porta allo sv<strong>il</strong>uppo di diversi tipi di sé. La<br />

presentazione ortogona<strong>le</strong> del<strong>le</strong> due dimensioni è finalizzata alla discussione teorica. La<br />

relazione tra <strong>le</strong> due dimensioni è empirica, per cui è possibi<strong>le</strong> che in alcuni contesti<br />

culturali esse siano correlate, ma non in altri. Possiamo quindi definir<strong>le</strong> ortogonali a molti<br />

campi del comportamento. Nel Grafico 1, possiamo vedere la disposizione spazia<strong>le</strong> che i<br />

diversi tipi di Sé e di famiglia assumono una volta che abbiamo posizionato<br />

ortogonalmente <strong>le</strong> due dimensioni sottostanti dell’azione e della distanza interpersona<strong>le</strong> ed<br />

i bisogni di base della separatezza e della relazionalità.<br />

a) - <strong>il</strong> primo tipo di sé è <strong>il</strong> Sé eteronomo-relaziona<strong>le</strong>, che è alto in relazionalità ma basso in<br />

autonomia. Si sv<strong>il</strong>uppa nel modello fam<strong>il</strong>iare dell’interdipendenza tota<strong>le</strong>, con l’orientamento<br />

all’obbedienza;<br />

b) - <strong>il</strong> secondo tipo è quello del Sé autonomo-separato, che è alto in autonomia ma basso<br />

in relazionalità. Si sv<strong>il</strong>uppa nel modello fam<strong>il</strong>iare dell’indipendenza, con l’orientamento alla<br />

fiducia in sé stessi;<br />

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