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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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una futura sposa e la sua famiglia di origine. All’interno di questa sfera affettiva, <strong>il</strong> <strong>le</strong>game<br />

più stretto è quello che si forma tra la madre e la figlia. Questo fenomeno ha una sua<br />

strutturazione all’interno del sistema dei matrimoni combinati, che spesso tengono conto di<br />

questa necessità, per cui si scelgono mariti che abitano non troppo lontano dalla famiglia<br />

d’origine del<strong>le</strong> ragazze che si devono sposare. Questo è <strong>il</strong> caso della casta commercia<strong>le</strong><br />

dei Memons pakistani. Prob<strong>le</strong>matiche sim<strong>il</strong>i <strong>le</strong> troviamo anche in altre società :<br />

- famiglie di classe operaia britanniche e nord-americane, ma anche in genera<strong>le</strong> del<br />

continente europeo;<br />

- piccoli gruppi di immigrati negli USA (specialmente i greco-americani).<br />

5.2.4.4) – LA PROTEZIONE SIMBOLICA..<br />

Secondo Assia Djébar, se in occidente si enfatizza la vita esterna, pubblica, per <strong>il</strong><br />

Musulmano, ciò che è importante è la sua vita privata (l’harem), <strong>il</strong> luogo dove l’uomo tiene<br />

<strong>il</strong> suo possesso più caro e rispettato : sua moglie. Uno degli aspetti più drammatici del<br />

risveglio dell’intero mondo musulmano è quello <strong>le</strong>gato alla condizione della famiglia, i cui<br />

antichi contesti tribali e sociali si sono rotti. Al suo centro c’è la donna ed è <strong>le</strong>i ad essere la<br />

più esposta a questi rivolgimenti. Un insieme bas<strong>il</strong>are di valori che sostengono la<br />

segregazione femmini<strong>le</strong> è quello basato sulla tensione, molto forte, che viene percepita tra<br />

<strong>il</strong> mondo dell’unità fam<strong>il</strong>iare ed <strong>il</strong> mondo esterno, che viene visto come un luogo diffici<strong>le</strong> ed<br />

osti<strong>le</strong>.<br />

Mondo fam<strong>il</strong>iare<br />

Amico, buono<br />

Mondo esterno<br />

Osti<strong>le</strong>, cattivo<br />

Questo tipo di vissuto fam<strong>il</strong>iare, ricorda <strong>il</strong> concetto di famiglia barricata (Fava Vizziello<br />

G., Disman G. e Colucci M.R. – “Genitori psicotici, percorsi clinici di pazienti psichiatrici” –<br />

Torino, 1991). Qui :<br />

“…<strong>il</strong> nuc<strong>le</strong>o fam<strong>il</strong>iare si presenta dotato di una particolare coesione e si attribuisce rigidi confini<br />

rispetto al mondo esterno; ogni suo membro ha un senso di appartenenza spiccato nei<br />

confronti del nuc<strong>le</strong>o, con cui si identifica. Sussiste una rigida dia<strong>le</strong>ttica fra dentro e fuori,<br />

basata sulla fondamenta<strong>le</strong> angoscia persecutoria nei confronti dell’esterno. La persecutorietà<br />

solo occasionalmente può rivolgersi verso altri membri del nuc<strong>le</strong>o. Le difese preva<strong>le</strong>nti sono<br />

rappresentate da scissione, proiezione e controllo onnipotente dell’oggetto. Sono presenti<br />

fantasie di interpretazione, di accerchiamento, di divoramento e di annientamento, così come<br />

fantasie di scena primaria confusa e di mostruosità.” (pag. 23).<br />

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