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le donne e il lavoro sognato. - Cestim

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fenomeno nuovo e cioè la comparsa, dalla fine degli anni ’80, di gruppi politici islamici<br />

fondamentalisti, di derivazione salafita e wahabita, che danno un’interpretazione<br />

particolarmente rigida del<strong>le</strong> norme craniche sulla modestia e che pretendono dal<strong>le</strong> <strong>donne</strong><br />

della regione indiana, un’adesione sempre più stretta al<strong>le</strong> norme del purdah. Ciò ha<br />

sicuramente portato ad un aumento dell’osservanza della norma, ma anche ad una<br />

maggiore conflittualità socia<strong>le</strong>, vista l’azione, ad esempio nel Bangladesh, di numerose<br />

ONG che cercano di aumentare, anche con l’aiuto governativo, la libertà di movimento<br />

del<strong>le</strong> <strong>donne</strong>, entrando così in conflitto con i dettami dei fondamentalisti. I dati derivanti<br />

dagli studi empirici citati dalla Papanek, pur risultando ormai datati, ricordiamo che <strong>il</strong> suo<br />

saggio è del 1973, forniscono comunque un quadro genera<strong>le</strong> abbastanza preciso.<br />

Dobbiamo ricordare comunque che non esistono ricerche contemporanee sulla rea<strong>le</strong><br />

diffusione del sistema del purdah. Probab<strong>il</strong>mente perchè gli uomini che nel sub-continente<br />

indiano si occupano di ricerca socia<strong>le</strong>, lo danno per scontato, come fatto natura<strong>le</strong> che<br />

appartiene all’ordine del<strong>le</strong> cose, mentre <strong>le</strong> ricercatrici <strong>donne</strong> sembrano affrontarlo soltanto<br />

come e<strong>le</strong>mento di background. Esistono numerose tesi di laurea ed articoli di ricercatrici<br />

sociali europee, o di studentesse di origine sud-asiatica, che hanno studiato in Europa e<br />

negli USA, ma <strong>le</strong> loro ricerche, per motivi oggettivi, cioè per la difficoltà di compiere su<br />

larga scala del<strong>le</strong> indagini conoscitive su questo argomento, si limitano a ricerche di tipo<br />

qualitativo, su piccoli gruppi di individui. A.F.A. Husain, sull’adesione del purdah a Dhaka,<br />

nel 1958, nell’allora East Pakistan, distingue tre diversi indici di osservanza :<br />

1) - non uscire comunemente di casa;<br />

2) - indossare un burqa quando si esce di casa;<br />

3) - osservare la regola di non parlare a maschi che non siano parenti stretti.<br />

L’11% del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> lavoratrici del campione osservava <strong>il</strong> purdah, mentre <strong>il</strong> 33% del<strong>le</strong> <strong>donne</strong><br />

non lavoratrici lo osservava nel senso di restare recluse in casa ed indossando <strong>il</strong> burqa.<br />

Cora Vreede De Stuers (1968), distingue fra tre modalità di osservanza del purdah :<br />

1) - purdah rigido;<br />

2) - purdah parzia<strong>le</strong>;<br />

3) - purdah intermittente (cambiamenti nell’osservanza, nel corso del tempo).<br />

E’ interessante, ritornare sullo studio di Florence McCarthy, del 1967, al qua<strong>le</strong> abbiamo già<br />

accennato. In Bangladesh, nel Distretto di Com<strong>il</strong>la, l’ut<strong>il</strong>izzo del burqa è stato introdotto nel<br />

corso della vita del<strong>le</strong> <strong>donne</strong> intervistate (10 o 15 anni prima, quindi dall’inizio degli anni ’50<br />

in poi). Per <strong>le</strong> <strong>donne</strong> dei v<strong>il</strong>laggi rurali, <strong>il</strong> burqa aveva aumentato la loro libertà di<br />

movimento all’esterno della casa. Ciò, indica che precedentemente era molto diffusa,<br />

anche nei v<strong>il</strong>laggi, la segregazione della donna all’interno della casa :<br />

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