cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

“la Costituzione sarà considerata adottata ed entrerà in vigore quando sia stata ratificata da una maggioranza di Stati
membri rappresentanti quattro quinti della popolazione totale. Gli Stati membri che non sono stati capaci di depositare
gli strumenti di ratifica entro il limite di tempo stabilito saranno obbligati a scegliere tra il lasciare
l’Unione e il rimanere entro l’Unione sulla nuova base.”
In tal modo il Progetto intendeva garantire, in modo peraltro largamente democratico, l’effettiva entrata
in vigore della Costituzione, impedendo il fallimento di essa per via del suo affossamento da
parte di alcuni Stati membri. La conseguenza del “ritiro volontario” di questi Stati membri dall’UE
sarebbe stata ampiamente giustificata dalla preventiva informazione di tale clausola, che avrebbe
automaticamente comportato che un eventuale voto negativo sarebbe stato equivalente
all’espressione, parlamentare o popolare, della volontà che lo Stato in questione non facesse più
parte dell’UE. 180
Per quanto riguardava, infine, i “Diritti umani garantiti dall’Unione”, il Progetto prevedeva:
- il diritto alla vita
- la dignità (umana)
- l’uguaglianza davanti alla legge
- la libertà di pensiero
- la libertà di opinione e d’informazione
- la vita privata (privacy)
- la protezione della famiglia
- la libertà di riunione
- la libertà d’associazione
- il diritto alla proprietà privata
- la libertà di scegliere un’occupazione e condizioni di lavoro
- i diritti sociali collettivi
- la protezione sociale
- il diritto all’educazione
- il diritto d’accesso all’informazione
- i partiti politici
- l’accesso ai tribunali
- il non bis in idem
- la non-retroattività
- il diritto alla petizione
- il diritto al rispetto per l’ambiente
- i limiti (“Non sarà concessa nessuna deroga dal requisito di rispettare i diritti e le libertà garantiti
da questa Costituzione, salvo nei termini di una legge coerente con la loro sostanza, entro ragionevoli
limiti vitali alla salvaguardia di una società democratica.”) 181
- il grado di protezione (“Nessuna disposizione in questa Costituzione può essere interpretata come
restrittiva della protezione offerta dalla legge dell’Unione, dalla legge degli Stati membri e dalla
legge internazionale.”)
180 La stessa Costituzione degli Stati Uniti entrò a suo tempo in vigore, anche senza la preventiva ratifica all’unanimità
da parte dei vari Stati firmatari. E invece: sembra incredibile quanto poco abbiano insegnato le esperienze fatte, sia prima
di questa risoluzione del PE, sia ancor più dopo di essa, a proposito delle ratifiche nazionali, soprattutto referendarie,
dei vari trattati, in particolare di quelli costitutivi, ma soprattutto di quello costituzionale. Ancora oggi vale infatti la
regola della ratifica all’unanimità, con tutti i rischi che costantemente ne derivano e con la prospettiva della perdita di
anni e anni per nulla e del pericolo crescente della deriva e dell’involuzione dell’UE in quanto tale.
181 La mancanza dell’indicazione degli autori della legge in questione lascia pensare che tale divieto fosse riferito a qualunque
legge, compresa quella degli Stati membri, confutando così i “diritti umani garantiti dall’Unione” come validi
non solo per quest’ultima, ma anche per qualsiasi suo Stato membro.