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cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

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- “ritiene che a tempo debito le funzioni di Alto rappresentante e di commissario responsabile per le relazioni esterne<br />

andrebbero fuse nella carica di un vicepresidente della Commissione specificamente nominato” 313<br />

Al quarto e ultimo punto della risoluzione figurava il tema “per un rafforzamento delle politiche interne”.<br />

A proposito del “coordinamento delle politiche economica, sociale e occupazionale” il PE formulava<br />

le seguenti proposte:<br />

- l’esplicito invito alla CIG di inserire nel trattato la dizione “economia sociale di mercato”;<br />

- l’incarico alla Commissione di presentare una vera e propria proposta degli indirizzi economici di massima;<br />

- la conseguente adozione di essi da parte del Consiglio con votazione a maggioranza qualificata;<br />

- l’inserimento dei <strong>diritti</strong> sociali fondamentali nella Carta dei <strong>diritti</strong> fondamentali 314<br />

Quanto al “bilancio” il PE proponeva: la soppressione della distinzione tra spese obbligatorie e non<br />

obbligatorie, l’iscrizione nell’unico bilancio comunitario del Fondo europeo di sviluppo e del finanziamento<br />

delle agenzie decentrate, il varo di una programmazione finanziaria a medio termine e il<br />

finanziamento dell’UE solo attraverso risorse proprie.<br />

Quanto alla “procedura di discarico” il PE raccomandava la distinzione fra “il discarico propriamente<br />

detto” (di natura politica) e “la chiusura dei conti” (vernicia contabile finale).<br />

Quanto allo “spazio di sicurezza, libertà e giustizia” il PE proponeva:<br />

- la riconduzione della CPGMP nel quadro comunitario valido per l’intero SLSG;<br />

- la “piena giurisdizione della Corte di giustizia su tutte le misure connesse alla realizzazione dello SLSG”;<br />

- “la trasformazione […] della cooperazione cosiddetta “di Schengen” in una norma generale per i 15 Stati membri e la<br />

rinegoziazione degli status particolari di taluni Stati membri, al fine di ridurre allo stretto necessario le eccezioni al regime<br />

comune”; 315<br />

- la procedura di codecisione e la votazione a maggioranza per tutte le misure sullo SLSG;<br />

- l’integrazione nel quadro istituzionale dell’Unione di EUROPOL;<br />

- l’avvio di “una cooperazione strutturale (EUROJUST) con le autorità giudiziarie e di polizia degli Stati membri che<br />

intendono servirsene per indagini nazionali che non rientrerebbero nelle competenze dell’Unione”;<br />

Infine la risoluzione si pronunciava su “altre questioni” ossia: a) la creazione di “una giurisdizione<br />

comunitaria specializzata competente a dirimere le controversie relative sia alla validità del brevetto<br />

comunitario, sia alla sua contraffazione”, b) “una base giuridica adeguata per il coordinamento del<br />

settore del turismo”, c) “un nuovo capitolo consolidato nel trattato CE” volto a definire “una politica<br />

comune in materia energetica” e d) la “creazione di un sistema europeo unico di controllo del<br />

traffico aereo”.<br />

Quasi a rafforzare la proposta del PE “per un processo costituzionale in seno all’Unione”, interveniva<br />

poi la consegna al presidente della Commissione Prodi, il 15 maggio 2000, del documento del<br />

gruppo di ricerca del Centro di Sudi Avanzati “Robert Schuman” dell’IUE di Firenze, coordinato da<br />

Y. Mény e C.-D. Ehlermann, “Un trattato di base per l’Unione Europea. Uno studio per la riorganizzazione<br />

dei Trattati”. Il rapporto, sorprendentemente, aveva deciso di non accogliere la richiesta<br />

di affrontare il tema della riorganizzazione dei trattati nel contesto della differenziazione delle procedure<br />

di revisione per le disposizioni fondamentali e per quelle non fondamentali. Di conseguenza<br />

il documento presentato non affrontava che il tema della riorganizzazione dei trattati, a prescindere<br />

da quello delle procedure di revisione. A questo proposito il documento confermava la necessità di<br />

una semplificazione e di una modernizzazione dei testi dei trattati, di una semplificazione della stes-<br />

313<br />

Anche queste proposte, in realtà non proposte propriamente alla CIG, saranno puntualmente riprese nel TCE e perciò<br />

nel prossimo “trattato di riforma”.<br />

314<br />

Era evidente l’intenzione del PE di ricondurre tale importante settore nell’ambito della procedura comunitaria propriamente<br />

detta, superando la procedura della semplice cooperazione ed evitando pure l’avocazione di quest’ultima al<br />

Consiglio europeo in quanto tale.<br />

315<br />

Era dunque ancora ben viva nel PE la speranza di addivenire a una progressiva riduzione delle “deroghe” già concesse,<br />

almeno per quanto riguardava ciò che era connesso allo SLSG. In realtà queste ultime, lungi dal ridursi, ne avrebbero<br />

dato luogo ad altre ancora, parallelamente allo sviluppo del processo d’integrazione europea.

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