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cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

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adesione risultava ristretto così ai tre Paesi del Regno Unito, Danimarca e Irlanda ed esso entrava in<br />

vigore il 1° gennaio 1973, con la trasformazione dell’Europa dei Sei nell’Europa dei Nove. 60<br />

La Comunità europea dei Nove<br />

e la nascita della “società civile” europea<br />

L’ingresso dei tre nuovi Stati membri nella Comunità era senz’altro la conferma più vistosa del successo<br />

della Comunità europea, ma anche veniva a cambiare il profilo di essa. Infatti soprattutto la<br />

Gran Bretagna, che, con il suo notevole potenziale demografico, economico e ancor più politico internazionale,<br />

accresceva di molto il prestigio della Comunità ed era anzi stata all’origine del processo<br />

d’integrazione europea (con il varo dell’Unione Occidentale, dell’OECE e soprattutto del Consiglio<br />

d’Europa), aveva peraltro diffidato da sempre del modello comunitario europeo, preferendo<br />

fondare l’EFTA, una semplice zona di libero scambio tra diversi altri Paesi democratici europei,<br />

salvo poi, di fronte al successo economico del modello comunitario, 61 presentare domanda di adesione<br />

alla Comunità e attendere anzi molti anni prima di vederla accolta. Tuttavia il suo ingresso avrebbe<br />

segnato nella vita della Comunità l’inizio della presenza di un modo d’intenderla diverso da<br />

quello dei Sei, con un ruolo talvolta più di freno che di propulsione, più di annacquamento che di<br />

intensificazione, più di isolamento che di condivisione, dovuto in definitiva a un unico grande principio:<br />

l’unica autorità democraticamente legittimata non può essere che quella dello (o entro lo) Stato<br />

nazionale, che perciò deve conservare non solo la piena sovranità (richiesta dalla stesso modello<br />

comunitario), ma anche l’assoluta indipendenza (incompatibile con esso). Con tutto ciò la lingua<br />

inglese, accolta fra le lingue ufficiali della Comunità, diventerà sempre più la lingua preferita dalle<br />

istituzioni comunitarie, persino più della lingua francese.<br />

Comunque la nuova Comunità dei Nove continuò a perseguire il disegno già tracciato dai Sei. E, in<br />

risposta alla nuova assunzione comunitaria di responsabilità nel campo della politica sociale, il 27<br />

febbraio 1973 veniva istituita la Confederazione dei sindacati europei, ideale parte sociale europea e<br />

primo embrione di una società civile europea. E un anno dopo, il 27 febbraio 1974, il Consiglio riconoscerà<br />

formalmente al Comitato Economico e Sociale (CES) il diritto di esprimere pareri di propria<br />

iniziativa e di pubblicarli, ponendo così i primi contorni di una democrazia partecipativa europea.<br />

La CSCE e l’”identità europea”<br />

Ma, soprattutto, era cambiato il clima internazionale nel mondo e in particolare in Europa. Entro il<br />

25 giugno 1973 tutti gli Stati europei (compresi i più minuscoli, sino allo Stato della Città del Vaticano),<br />

democratici e comunisti, dall’una e dall’altra parte della “cortina di ferro”, nonché gli Stati<br />

Uniti d’America, il Canada, l’Islanda, la Turchia e l’Unione Sovietica, si iscrissero alla Conferenza<br />

per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (CSCE), la cui prima sessione si svolse a Helsinki fra<br />

il 3 e il 7 luglio 1973, vero inizio della fine della “guerra fredda” che divideva da decenni il continente<br />

in due parti contrapposte fra loro. Per la prima volta nella storia si incontravano attorno allo<br />

stesso tavolo i rappresentanti di tutti quegli Stati, alcuni dei quali non erano ancora o non saranno<br />

neppure in futuro membri della stessa ONU, per discutere di un problema che stava davvero a cuore<br />

a tutti, quello di una pace stabile e duratura in Europa, fondata sulla sicurezza di ciascuno e sulla<br />

cooperazione fra tutti. La Conferenza di Helsinki condurrà, il 1° agosto 1975, all’approvazione<br />

potente strumento di rilevazione dell’opinione pubblica europea, l’”Eurobarometro”, entrato in funzione fin dal settembre<br />

1973 e tuttora esistente, con sondaggi regolari su campioni della popolazione.<br />

60 Contemporaneamente entrava in vigore un parallelo accordo di libero scambio tra la nuova CEE dei Nove e quattro<br />

Paesi EFTA, tra cui la Svizzera, che in tal modo veniva coinvolta nel processo d’integrazione europea.<br />

61 La controprova del successo delle Comunità Europee era stata data dal fatto che, anche grazie a esse, pure la Francia<br />

aveva conosciuto uno sviluppo economico tanto notevole, da permetterle, già nel 1963, di superare, nel PIL, la stessa<br />

Gran Bretagna, diventando così la seconda potenza economica d’Europa.

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