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cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

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principi della democrazia rappresentativa, del regno della legge, della giustizia sociale – che è l’obiettivo ultimo del<br />

progresso economico – e del rispetto dei <strong>diritti</strong> umani. Tutti questi sono elementi fondamentali dell’identità europea. I<br />

Nove sono persuasi che questa impresa corrisponde alle aspirazioni più profonde dei loro popoli, che devono partecipare<br />

alla sua realizzazione, in particolare attraverso i loro rappresentanti eletti.”<br />

In poche parole si faceva consistere il motivo essenziale della convivenza dei Nove nella difesa di<br />

una determinata civiltà, fondata su valori comuni alle diverse culture nazionali, e nella condivisione<br />

di determinati costumi, basati sul riconoscimento della dignità della persona, e di conseguenza si<br />

individuavano i principi della Comunità Europea nella democrazia rappresentativa, nel dominio della<br />

legge, nella giustizia sociale e nel rispetto dei <strong>diritti</strong> umani, come elementi fondamentali della<br />

stessa identità europea in quanto tale. E soprattutto se ne traeva una conseguenza quanto mai importante:<br />

proprio perciò i popoli dei Nove avrebbero dovuto partecipare al processo d’integrazione europea<br />

ossia esso doveva avere una legittimazione democratica, in particolare attraverso la dimensione<br />

di una nuova democrazia rappresentativa europea.<br />

Di conseguenza, al punto 2, i Nove riconoscevano già nella Comunità Europea esistente “una parte<br />

essenziale dell’identità europea”, ma, riallacciandosi alle deliberazioni del Consiglio di Parigi<br />

dell’ottobre 1972, dichiaravano anche: “i Nove riaffermano la loro intenzione di trasformare l’intero<br />

complesso delle loro relazioni in una Unione Europea[, da realizzarsi] prima della fine del presente<br />

decennio.” In tal modo la prevista Unione economica e monetaria europea, che non era altro che<br />

uno dei nuovi obiettivi delle perduranti Comunità Europee e come tale inserito nel loro quadro istituzionale,<br />

diventava la semplice premessa economica della realizzazione contemporanea di un nuovo<br />

quadro istituzionale ossia di un’Unione Europea di carattere politico, democraticamente legittimata<br />

attraverso la nuova dimensione della democrazia rappresentativa europea.<br />

Proprio quest’ultima poneva peraltro la necessità di definire un’identità europea in senso politico<br />

dei pur diversi popoli europei. Perciò, al punto 3, i Nove proclamavano:<br />

“3. La diversità di culture entro il quadro di una comune civiltà europea, l’attaccamento a valori e principi comuni, la<br />

crescente convergenza di attitudini di vita, la consapevolezza di avere specifici interessi in comune e la determinazione<br />

a prendere parte alla costruzione di un’Europa Unita, tutto [ciò] dà all’identità europea la sua originalità e il suo proprio<br />

dinamismo.”<br />

Posta tale dinamica identità politica europea, i Nove, al punto 4, si pronunciavano di conseguenza<br />

per l’allargamento della Comunità secondo il seguente nuovo criterio:<br />

“4. La costruzione di un’Europa Unita, che i nove Paesi membri della Comunità stanno intraprendendo, è aperta ad altre<br />

nazioni europee che condividano gli stessi ideali e obiettivi.”<br />

Infine, al punto 6, si poneva la necessità di avviare da subito una possibile politica estera comune:<br />

“6. Benché nel passato i Paesi europei fossero individualmente capaci di giocare un maggior ruolo sulla scena internazionale,<br />

gli attuali problemi internazionali sono difficili da risolvere per chiunque dei Nove da solo. Gli sviluppi internazionali<br />

e la crescente concentrazione di potere e responsabilità nelle mani di un piccolissimo numero di grandi potenze<br />

significa che l’Europa deve unirsi e parlare sempre più con una sola voce, se vuole farsi sentire e giocare il suo proprio<br />

ruolo nel mondo.”<br />

Peraltro, dopo aver illustrato, nella parte II della Dichiarazione (“L’identità europea in relazione al<br />

mondo”), gli elementi fondamentali di una possibile politica estera comune, i Nove ponevano, nella<br />

parte III (“La natura dinamica della costruzione di un’Europa Unita”), la stessa identità europea in<br />

fieri come mezzo necessario per la costruzione di una politica estera comune, la quale a sua volta<br />

veniva posta come strumento privilegiato per la fondazione dell’Unione Europea:<br />

“22. L’identità europea evolverà in funzione della costruzione dinamica di un’Europa Unita. Nelle loro relazioni esterne,<br />

i Nove propongono progressivamente di assumere la definizione della loro identità in relazione ad altri Paesi o<br />

gruppi di Paesi. Essi credono che, così facendo, rafforzeranno la loro propria coesione e contribuiranno<br />

all’inquadramento di una politica estera genuinamente europea. Essi sono convinti che l’edificazione di questa politica

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