cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"
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nalmente, fra il 7 e il 12 giugno 1994, si svolgevano le nuove elezioni del Parlamento Europeo. 183<br />
Esse vedevano peraltro un ulteriore leggero calo nella partecipazione complessiva al voto (56,8%),<br />
con i casi nazionali insoddisfacente dell’Irlanda (44%) e preoccupanti del Regno Unito (36,4%), dei<br />
Paesi Bassi (35,6%), e del Portogallo (35,5%).<br />
LA QUARTA LEGISLATURA EUROPEA (1994-1999)<br />
Poche settimane dopo le elezioni del PE, si svolgeva il Consiglio Europeo di Corfù del 24-25 giugno<br />
1994. L’importanza essenziale di tale riunione fu data dal fatto che, a margine dei suoi lavori,<br />
vennero firmati gli atti di adesione all’Unione Europea di ben quattro Paesi appartenenti allo Spazio<br />
Economico Europeo (SEE) ossia di Austria, Svezia, Finlandia e Norvegia. 184 Nell’introduzione alle<br />
sue conclusioni, il Consiglio Europeo affermava a tal proposito fra l’altro:<br />
“In proposito il Consiglio europeo accoglie con soddisfazione l'ulteriore slancio impresso da questi Paesi che sono all'avanguardia<br />
nelle attività volte a promuovere la protezione ambientale e sociale, la trasparenza e l'apertura a livello di<br />
governo, settori considerati fondamentali da gran parte dei cittadini dell'Unione nella recente campagna elettorale per il<br />
Parlamento europeo e riecheggiati dal Presidente dello stesso nel suo intervento al Consiglio europeo. Il Consiglio europeo,<br />
dal canto suo, sottolinea che lo spirito di apertura e la sussidiarietà costituiscono concetti essenziali che richiedono<br />
un'ulteriore elaborazione. L'Unione deve costruirsi con l'appoggio dei cittadini. Le elezioni europee hanno anche<br />
messo in risalto che l'Unione europea verrà giudicata dai suoi cittadini sulla base del contributo che essa darà alla lotta<br />
contro la disoccupazione e alla promozione della sicurezza interna ed esterna dell'Unione europea.”<br />
In questo convinto benvenuto ai futuri nuovi Stati membri, il Consiglio Europeo sottolineava come<br />
il previsto allargamento dell’UE in particolare in direzione della sua massima espansione verso nord<br />
avrebbe dovuto coincidere con una sorta di “scandinavizzazione” della stessa UE in termini di appropriazione<br />
delle tradizioni politiche nazionali scandinave “all’avanguardia” in settori come “la<br />
protezione ambientale e sociale, la trasparenza e l’apertura a livello di governo”. Ma insieme indicava<br />
il motivo fondamentale di tale scelta ossia il fatto che questi settori erano considerati fondamentali<br />
dai “cittadini dell’Unione” in quanto tali e che “l’Unione deve costruirsi con l’appoggio dei<br />
cittadini”. A maggior ragione ossia per l’interesse supremo, mostrato al proposito dai cittadini, l’UE<br />
avrebbe dovuto contribuire soprattutto “alla lotta contro la disoccupazione e alla promozione della<br />
sicurezza interna ed esterna dell’Unione Europea”, pena il giudizio (ancora più negativo) dei suoi<br />
cittadini nelle successive elezioni del PE del 1999.<br />
Era un linguaggio completamente nuovo per il Consiglio Europeo. Infatti, in seguito al preoccupante<br />
calo costante nell’affluenza alle urne per le elezioni del PE dal 63% del 1979 al 56,8% del 1994,<br />
per la prima volta il Consiglio Europeo poneva come fattore determinante dell’agenda politica<br />
dell’UE in quanto tale per un’intera legislatura ciò che si riteneva fossero le esigenze dei cittadini<br />
dell’Unione come tali e poneva come condizione di un’ulteriore costruzione dell’UE il gradimento<br />
dei suoi cittadini alle politiche dell’Unione nei termini di un’inversione di tale tendenza ossia di una<br />
maggiore affluenza alle urne per il 1999. E tuttavia il Consiglio Europeo non prendeva posizione<br />
sulla “ricetta” proposta, a tal proposito, dallo stesso PE ovvero sul varo di una Costituzione dell’UE.<br />
Di conseguenza il Consiglio Europeo poneva l’accento principalmente sull’appropriazione del Libro<br />
bianco della Commissione “su una strategia a medio termine per la crescita, la competitività e<br />
l'occupazione” (con un particolare rilievo alle misure per migliorare la situazione occupazionale,<br />
183 Queste furono le prime elezioni in cui venne applicato il diritto del cittadino europeo a votare nello Stato membro di<br />
residenza, anche se diverso da quello di appartenenza.<br />
184 Tali nuovi trattati d’adesione erano il primo concreto risultato della fine della divisione dell’Europa in due blocchi<br />
politico-militari contrapposti tra loro. Infatti quattro di tali Paesi erano sempre stati neutrali tra i due blocchi della NA-<br />
TO e del Patto di Varsavia e anzi avevano sempre dovuto fare i conti (soprattutto l’Austria e la Finlandia) con il veto<br />
dell’Unione Sovietica alla loro entrata nella stessa Comunità Europea. La fine dell’URSS e il nuovo quadro europeo garantito<br />
dalla CSCE avevano invece permesso loro di entrare a far parte del SEE e quindi di concludere il trattato<br />
d’adesione alla stessa UE.