cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"
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Cina. Il crollo in pochi anni della credibilità della SdN, di fronte al ritiro della stessa Germania nazista<br />
dall’organizzazione internazionale (1933), al riarmo tedesco, alla guerra d’Etiopia (con il fallimento<br />
delle sanzioni economiche contro l’Italia), all’annessione tedesca dell’Austria, al congresso<br />
di Monaco (con la successiva spartizione della Cecoslovacchia), all’annessione italiana<br />
dell’Albania, all’alleanza italo-tedesca e all’attacco tedesco alla Polonia, fu il preludio a una seconda<br />
guerra mondiale, che peraltro fu aperta proprio grazie al coraggioso tentativo delle due maggiori<br />
potenze della moribonda SdN, 48 la Gran Bretagna e la Francia, di fermare la Germania nazista (settembre<br />
1939). Ma, intanto, come dirà Schuman: “L’Europa non è stata fatta: abbiamo avuto la guerra”.<br />
Nel corso di tale nuovo e ancor più devastante conflitto mondiale fu proprio la Francia a venire travolta<br />
(giugno 1940), vedendo confermata, nell’umiliante sconfitta, nell’occupazione militare tedesca<br />
di gran parte del territorio francese e nella creazione di uno Stato francese fascista e alleato della<br />
Germania nazista, la conferma del “contrasto secolare tra la Francia e la Germania” come minaccia<br />
costante per la stessa sopravvivenza del Paese. Lo sbarco anglo-americano nel Marocco e<br />
nell’Algeria francesi e la conseguente soppressione tedesca dello Stato francese di Vichy, con<br />
l’occupazione italo-tedesca di tutta la Francia e della Tunisia francese, (novembre 1942), il successivo<br />
riconoscimento alleato di una nuova Repubblica Francese democratica e in guerra contro la<br />
Germania nazista, con la partecipazione del capo del governo provvisorio De Gaulle alla conferenza<br />
alleata di Casablanca (gennaio 1943), lo sviluppo del movimento politico-militare della Resistenza<br />
in tutta la Francia e la liberazione alleata del Paese, iniziata con lo sbarco alleato in Normandia<br />
(giugno 1944) e culminata con l’entrata alleata e di De Gaulle a Parigi (agosto 1944), condussero la<br />
Francia all’entrata nel novero delle potenze alleate ovvero delle Nazioni Unite (dicembre 1944) e<br />
alla partecipazione, alla pari con gli altri alleati, all’invasione della Germania (marzo 1945).<br />
La vittoria finale alleata (maggio 1945) e la contemporanea fine del regime nazista e anzi della stessa<br />
Germania come Stato, con un’amministrazione militare interalleata del Paese (della quale faceva<br />
parte la stessa Francia), non mutarono per molto i termini della situazione. Infatti, pur in presenza di<br />
una nuova organizzazione internazionale a tutela della pace mondiale con la nascita<br />
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ottobre 1945) (di cui la Francia è uno dei membri fondatori<br />
e, in quanto riconosciuta come grande potenza vincitrice, ha ottenuto nel Consiglio di sicurezza<br />
delle Nazioni Unite un seggio permanente con diritto di veto), lo scoppio della nuova “guerra fredda”<br />
tra i Paesi democratici filo-americani e quelli comunisti filo-sovietici, che veniva a dividere<br />
drasticamente in due il cuore stesso dell’Europa, poneva ancora una volta a repentaglio la pace<br />
mondiale e soprattutto europea.<br />
Al fine di rinsaldare i legami dei vari Paesi democratici europei, comunque usciti distrutti dalla seconda<br />
guerra mondiale, con gli Stati Uniti d’America, questi ultimi lanciarono il Piano Marshall<br />
(giugno 1947), che assicurò ai Paesi europei che vi aderirono (compresa la Francia) la possibilità di<br />
una rapida ricostruzione economica nazionale a partire dal 16 aprile 1948, quando venne fondata a<br />
tale scopo l’Organizzazione europea per la cooperazione economica (OECE), che comprendeva<br />
pure la Francia e le zone d’amministrazione militare anglo-americana e francese della Germania. Il<br />
successo dell’OECE e, con essa, delle economie dei Paesi europei a essa aderenti, è dato dal fatto<br />
che essa si trasformerà nel dicembre 1960 nell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo<br />
economico (OCSE), destinata ad allargarsi a sempre più numerosi Paesi di quasi tutti i continenti, a<br />
configurarsi come l’organizzazione dei Paesi democratici economicamente più sviluppati del mondo<br />
e a generare dal suo interno, a partire dal 1975, un organismo informale ristretto, costituito dai<br />
Paesi OCSE con le più forti economie, ovvero un gruppo, che dapprima fu di 6 Stati (G6), poi, dal<br />
1976, di 7 Stati (G7) e, dal 1997, dopo la fine dell’Unione Sovietica e il riavvicinamento<br />
all’economia occidentale della Russia (che però non è tuttora membro dell’OCSE), di 8 Stati (G8).<br />
48 L’ultimo “canto del cigno” della Società delle Nazioni avvenne qualche mese dopo, quando, in seguito alla aggressione<br />
sovietica della Finlandia, iniziata il 30 novembre 1939, la Società delle Nazioni (guidata da Gran Bretagna e<br />
Francia) decretò il 14 dicembre 1939 l’espulsione dell’Unione Sovietica (di fatto alleata della Germania nazista).