27.05.2013 Views

cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

l’”ambiente”: sua presenza in tutte le politiche comunitarie e sua estensione alla protezione degli animali;<br />

h) per la “gioventù”: cooperazione tra Stati membri per politiche trasversali; i) per<br />

l’”energia”: inserimento nel trattato di un nuovo capitolo apposito (con l’integrazione degli aspetti<br />

di politica energetica della CEA e dell’Euratom entro un quadro di politica energetica comune); l)<br />

per il “turismo”: suo inserimento nel trattato come campo individuale e separato di politica comune;<br />

e m) per la “pesca”: inserimento nel trattato di un titolo separato e procedura per consenso sugli accordi<br />

internazionali.<br />

A proposito della quarta priorità-chiave, il PE proponeva: a) per il “rafforzamento del ruolo esterno<br />

dell’Unione Europea attraverso lo sviluppo di un’effettiva politica estera e di sicurezza comune”, il<br />

PE proponeva l’inserimento nel trattato: 1) dello spirito di solidarietà tra gli Stati membri, 2) della<br />

personalità legale dell’Unione 209 , 3) del compito dell’UE di “garantire la sua integrità territoriale e<br />

la sicurezza delle sue frontiere esterne”, 4) di un unico capitolo sui vari aspetti della politica esterna<br />

(comprensivo sia di quelli di competenza comunitaria sia della PESC), 5) per gli aspetti della politica<br />

economica esterna (di competenza comunitaria): a) dell’introduzione della codecisione e b)<br />

dell’estensione della procedura per consenso a tutti gli accordi internazionali e alle sanzioni economiche,<br />

6) dell’inclusione del Fondo europeo di sviluppo nella politica di cooperazione allo sviluppo<br />

(di ambito comunitario), 7) della creazione, per la PESC, di un’”Unità comune di analisi e pianificazione”,<br />

gestita dalla Commissione di concerto con il Segretariato generale del Consiglio, 8) del<br />

voto a maggioranza qualificata (anche per la PESC, con il diritto di non aderire a posizioni comuni<br />

o azioni congiunte di natura militare, ma senza il diritto di porre veti a esse), 9) della designazione<br />

dello stesso commissario alle relazioni esterne della CE come rappresentante dell’Unione per la<br />

PESC, 210 10) della creazione di una rappresentanza dell’Unione in ogni paese terzo, ove esistessero<br />

meno di quattro Stati membri avessero rappresentanza diplomatica, 11) del finanziamento della<br />

PESC a carico del bilancio comunitario e 12) del conferimento al PE del controllo parlamentare sulla<br />

PESC; b) per la “politica di sicurezza e di difesa”, il PE proponeva l’inserimento nel trattato: 1)<br />

della graduale incorporazione dell’UEO nell’UE e dell’attribuzione all’Unione degli obiettivi dei<br />

compiti di Petersberg (vincolanti per tutti gli Stati membri dell’UE), 2) del diritto di ogni Stato<br />

membro a non partecipare ad azioni militari e del suo dovere di non impedire fossero intraprese da<br />

una maggioranza di Stati membri, 3) del finanziamento delle operazioni dell’UEO (una volta integrata<br />

nell’UE) a carico del bilancio comunitario, 4) della creazione di una politica comune degli<br />

armamenti.<br />

A proposito della quinta priorità-chiave ossia di “una positiva risposta alle domande popolari di più<br />

apertura e trasparenza”, il PE proponeva l’inserimento nel trattato: 1) del principio d’apertura delle<br />

istituzioni europee, 2) di una norma generale d’accesso ai documenti dell’UE (con l’obbligo della<br />

pubblicazione immediata di quelli legislativi e della loro “leggibilità” 211 ) e 3) della pubblicità degli<br />

incontri del Consiglio dedicati alle funzioni legislative.<br />

A proposito della sesta priorità-chiave ossia di un “decisivo progresso verso un’Europa più democratica<br />

e più efficiente”, il PE proponeva: 1) l’estensione del voto a maggioranza qualificata, come<br />

procedura generale entro l’Unione (con l’introduzione di una nuova maggioranza superqualificata<br />

per certi temi sino ad allora soggetti al voto all’unanimità e con la restrizione di quest’ultimo ai soli<br />

casi di modifiche al trattato e di “decisioni costituzionali”, come l’allargamento, le risorse proprie e<br />

209<br />

Il PE sottolineava che questa misura, di portata di per sé fondamentale, era tanto più essenziale in politica estera, nella<br />

misura in cui nessun Paese terzo poteva prendere seriamente in considerazione la PESC di un’entità che non aveva<br />

personalità legale ovvero che non era un vero e proprio soggetto politico-istituzionale. Per converso tale conferimento<br />

avrebbe invece attribuito all’UE i connotati di tale soggettività anche in politica interna (compresa la CSGAI), comportando<br />

il superamento della struttura a tre “pilastri” dell’UE entro l’unico ambito comunitario.<br />

210<br />

Il PE si dichiarava invece contrario alla proposta, emersa in sede di Gruppo di riflessione, di affidare l’incarico di<br />

rappresentante solo della PESC a una nuova apposita figura, chiamata “Alto rappresentante” dell’UE per la PESC (a<br />

motivo della definitiva divisione, che si sarebbe così venuta a produrre, della politica esterna dell’UE fra gli ambiti comunitario<br />

e della PESC e quindi della conseguente permanenza definitiva della struttura almeno a due pilastri dell’UE).<br />

211<br />

A questo proposito il PE sosteneva (a maggior ragione): “I trattati devono essere compendiati, ristrutturati, semplificati<br />

e commentati”.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!