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cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

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seguimento di obiettivi, che di fatto erano strettamente connessi pure alle condizioni materiali (tecnologiche<br />

ed economiche) dell’effettiva emersione di una integrata “società civile europea”.<br />

Nel frattempo continuavano peraltro i lavori della Convenzione per la Carta e della CIG per le riforme<br />

istituzionali. A proposito di quest’ultima il PE adottava allora la risoluzione del 13 aprile<br />

2000 “recante proposte per la Conferenza intergovernativa” (relatori: Giorgios Dimitrakopoulos e<br />

Jo Leinen). In essa il PE si adeguava alla strategia del Consiglio europeo per la conclusione della<br />

CIG entro il 2000 “allo scopo di non ritardare lo storico e vitale processo di ampliamento”. Tuttavia<br />

poneva, con ben sette anni di anticipo rispetto a un tema solo oggi ufficialmente dibattuto in sede di<br />

Consiglio europeo, la necessità dello “svolgimento di una discussione approfondita sulle prospettive<br />

del processo di unificazione e i confini della futura Unione”. 307<br />

Inoltre il PE presentava comunque una serie di richieste alla CIG largamente eccedenti lo strettissimo<br />

mandato affidatole dal Consiglio europeo.<br />

Al primo punto figurava il tema “per un’Unione più democratica ed efficace: composizione e funzionamento<br />

delle istituzioni e degli organi dell’Unione e procedure decisionali”. Per quanto riguarda<br />

lo stesso Parlamento Europeo, la risoluzione proponeva:<br />

- il mantenimento del numero di membri entro il limite di 700 sino alle elezioni europee del 2009;<br />

- a partire dalle elezioni europee del 2009 “la possibilità che un certo numero di deputati del Parlamento possa essere<br />

eletto nel quadro di una circoscrizione europea unica, attribuendo ad ogni elettore due suffragi: uno a titolo delle liste<br />

nazionali e l’altro a titolo delle liste europee; le liste europee comporteranno almeno un cittadino di ogni Stato membro”;<br />

308<br />

- l’inserimento nel trattato CE della seguente dicitura: “Il Parlamento Europeo stabilisce lo statuto e le condizioni generali<br />

per l’esercizio delle funzioni dei suoi membri”<br />

- l’inserimento nel trattato CE della seguente dicitura: “I partiti politici a livello europeo contribuiscono a formare una<br />

coscienza europea e ad esprimere la volontà politica dei cittadini dell’Unione”, l’adozione entro un anno dall’entrata in<br />

vigore del presente trattato [entro il 1° febbraio 2004] de “i requisiti di riconoscimento, lo statuto e le modalità di finanziamento<br />

(compreso il finanziamento comunitario) dei partiti politici europei”; per “i partiti politici europei che non<br />

rispettano i principi democratici e i <strong>diritti</strong> fondamentali” l’introduzione di “una procedura mirante a sospenderne il finanziamento<br />

da parte dell’UE”;<br />

- l’inserimento nel trattato CE della seguente dicitura: “Il Parlamento Europeo decide a maggioranza assoluta dei deputati<br />

che lo compongono dove fissare la sua sede e tenere tutte le sue riunioni” 309<br />

Per quanto riguarda il Consiglio, il PE proponeva:<br />

- la definizione di “maggioranza qualificata” come “il voto favorevole della maggioranza semplice degli Stati membri<br />

che rappresentano almeno la maggioranza della popolazione totale degli Stati membri dell’Unione”; 310<br />

- la pubblicità dei lavori del Consiglio quando agisce in qualità di legislatore o di autorità di bilancio; il resoconto integrale<br />

delle riunioni;<br />

- un regolamento interno<br />

Per quanto riguarda la Commissione, il PE proponeva:<br />

- posto che “la Commissione deve essere di dimensioni funzionali”, essa avrebbe dovuto essere composta in alternativa:<br />

a) “da un numero fisso di 20 commissari e dal presidente, purché esista un sistema di rotazione [che assicurasse la presenza<br />

di un cittadino di ogni Stato membro almeno ogni due mandati]”, b) “da un commissario per ciascuno Stato<br />

membro, purché il ruolo del presidente sia rafforzato e sia istituita una gerarchia interna […]”<br />

307<br />

Attualmente è allo studio del Consiglio europeo la nomina di un Comitato di saggi sul futuro dell’Europa in precisa<br />

connessione con il tema dei “confini dell’Europa”, nel quale rientra la questione dei rapporti dell’UE non solo con la<br />

Turchia, ma anche con gli Stati membri della CSI.<br />

308<br />

In questo modo si renderebbero le elezioni europee effettivamente tali, in quanto parzialmente basate su liste per definizione<br />

transnazionali e dunque presentate dagli stessi partiti politici europei.<br />

309<br />

Era implicita in questa richiesta il desiderio del PE di avere un’unica sede e in un luogo deciso da esso.<br />

310<br />

In questo modo il PE accoglieva la proposta della “doppia maggioranza”, di Stati e di popolazione, inizialmente non<br />

condivisa.

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