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cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

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vrebbe pertanto consistere in due documenti”: “il testo consolidato del trattato riveduto dal gruppo<br />

di esperti giuridici” e “un unico pacchetto contenente le modifiche a tale testo consolidato, basato<br />

sulle proposte della Presidenza modificate alla luce delle discussioni”, che si sarebbero tenute nel<br />

successivo vertice; soltanto “successivamente verrà elaborato un unico testo consolidato.”<br />

Il secondo documento, CIG 60/03 ADD 2, dell’11 dicembre 2003, indicava le seguenti “questioni<br />

politiche più sensibili”:<br />

1) per il Preambolo: la maggior parte delle delegazioni non era a favore dell’inclusione del “riferimento ai valori cristiani”<br />

2) per la composizione della Commissione: proposta di rinviare a una determinata data l’avvio della “Commissione ridotta”<br />

3) per il voto a maggioranza qualificata:<br />

- in merito al principio della doppia maggioranza: “La Presidenza fa rilevare che moltissime delegazioni restano favorevoli<br />

al testo della Convenzione […]. Tuttavia la Presidenza è consapevole del fatto che, nell’attuale versione, la proposta<br />

della Convenzione non è accettabile per alcune delegazioni [spagnola e polacca]. La Presidenza continua a riflettere<br />

[…]”<br />

- in merito al campo d’applicazione: “[…] la Presidenza ritiene che il testo della Convenzione costituisca, in linea generale,<br />

un compromesso equilibrato.”<br />

4) per il Parlamento Europeo: propensione ad aumentare la soglia minima dei 4 seggi.<br />

Tutte queste proposte costituivano altrettanti passi indietro rispetto a quelle analoghe del documento<br />

CIG 52/03 del 25 novembre 2003; tuttavia si sperava che, così facendo e quindi isolando come unica<br />

questione ancora da decidere quella del principio della doppia maggioranza, si potesse produrre<br />

una sufficiente pressione nei confronti delle delegazioni spagnola e polacca, a esso contrarie, nel<br />

corso del vertice finale della CIG del 12-13 dicembre 2003.<br />

Esso veniva preceduto dal Consiglio europeo della mattina del 12 dicembre 2003. Esso rilanciava in<br />

primo luogo il tema della crescita economica, avviando una specifica azione europea a favore della<br />

crescita, volta all’obiettivo di collegare il mercato interno, attraverso la realizzazione effettiva di<br />

una serie di reti transeuropee dei trasporti e delle telecomunicazioni (comunicazioni mobili di terza<br />

generazione e connessioni a banda larga), nonché di sviluppare la competitività e l’occupazione. Il<br />

Consiglio europeo rilanciava, in secondo luogo, lo SLSG, incoraggiando la gestione unitaria delle<br />

frontiere comuni dell’Unione, il controllo unitario dei flussi migratori, la cooperazione giudiziaria e<br />

di polizia e, novità di rilievo, il dialogo interconfessionale. Quanto all’allargamento, confermava le<br />

date stabilite per l’entrata nell’UE dei dieci nuovi Stati aderenti, nonché dei due Stati candidati<br />

(Romania e Bulgaria), e incoraggiava la Turchia a perseverare sulla strada delle riforme. Infine per<br />

Cipro si augurava una riunificazione politica dell’isola in tempo per l’entrata di tale Stato nell’UE.<br />

Per quanto riguarda le relazioni esterne, la PESC e la PESD, il Consiglio europeo confermava la<br />

strategia di lunga durata per un progressivo avvicinamento dei Paesi dei Balcani occidentali all’UE<br />

e l’opportunità di avviare una nuova, stabile e politicamente impegnativa operazione PESD dell’UE<br />

in Bosnia-Erzegovina.<br />

In particolare il Consiglio europeo approvava una “Dichiarazione del Consiglio europeo sulle relazioni<br />

transatlantiche”, in cui confermava il carattere assolutamente privilegiato delle relazioni tra<br />

l’UE e gli Stati Uniti, precisando peraltro:<br />

“L’UE chiede un ordine internazionale basato su un multilateralismo efficace. […] Oltre a lottare contro le minacce<br />

immediate per la sicurezza, occorre affrontare i fattori che stanno alla base di tali minacce. Dobbiamo sviluppare ulteriormente<br />

politiche efficaci e sostenibili e agire insieme. Solo utilizzando la gamma completa degli strumenti disponibili<br />

– politici, economici, strumenti di gestione civile e militare delle crisi - potremo affrontare efficacemente tutte le sfide<br />

che abbiamo di fronte. […] L'UE ribadisce la sua determinazione a consolidare ulteriormente le sue capacità e a rafforzare<br />

la sua coerenza. La relazione UE-NATO è un'espressione importante del partenariato transatlantico. La capacità<br />

operativa dell'UE, obiettivo chiave dello sviluppo generale della PESD, è rafforzata da accordi permanenti, in particolare<br />

dagli accordi "Berlin plus", che forniscono il quadro per il partenariato strategico tra le due organizzazioni nella gestione<br />

delle crisi. […] L'UE attribuisce la massima importanza al dialogo sulla prevenzione e la gestione delle crisi, che<br />

si sta rivelando così efficace nei Balcani. […] Le relazioni transatlantiche travalicano i governi. I legami tra settori eco-

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