cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"
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dell’ETA, l’organizzazione terroristica basca. E la reazione del popolo spagnolo fu altrettanto radicale:<br />
alle elezioni politiche vinse il fronte politico opposto, il cui leader assumerà il 17 aprile 2004<br />
la guida del nuovo governo spagnolo e provvederà nello stesso aprile 2004 all’immediato ritiro del<br />
contingente militare spagnolo dall’Iraq.<br />
Nel frattempo si riuniva il Consiglio europeo del 25-26 marzo 2004. Di fronte a esso fu presentata<br />
una relazione della Presidenza sulla CIG. Da essa emergeva che il gruppo degli esperti giuridici stava<br />
proseguendo i lavori secondo il calendario stabilito sotto presidenza italiana e contava di concluderli<br />
entro il 27 aprile 2003; quanto alla vera e propria CIG, le uniche questioni “serie” rimaste tuttora<br />
insolute erano: la dimensione e composizione della Commissione, la definizione e il campo<br />
d’applicazione del voto a maggioranza qualificata e la questione della soglia minima di seggi al PE.<br />
Per il primo problema la Presidenza della CIG dichiarava di ritenere possibile conciliare l’esigenza<br />
della rappresentatività della Commissione e quella della sua efficienza. Per il terzo problema si proponeva<br />
un live aumento della soglia minima di 4 seggi per Stato membro in seno al PE. Per il secondo<br />
problema la Presidenza si pronunciava a favore del mantenimento del principio della doppia<br />
maggioranza e anche per un’ulteriore estensione ragionevole del voto a maggioranza qualificata. Infine<br />
la Presidenza della CIG chiedeva un pronunciamento ufficiale del Consiglio europeo di impegno<br />
a sostenere la stessa CIG. Il Consiglio europeo rispondeva, incoraggiando la CIG a concludere i<br />
suoi lavori entro il Consiglio europeo del giugno 2004: saltava dunque ufficialmente la scadenza<br />
della conclusione della CIG entro l’aprile e quindi la firma del trattato nel maggio e in definitiva la<br />
presentazione della Costituzione Europea ai cittadini prima delle elezioni del PE del giugno. Il fallimento<br />
della CIG nel 2003 aveva cambiato dunque notevolmente il calendario stabilito, esponendo<br />
con ciò le elezioni europee del 2004 alla campagna elettorale degli euroscettici. E tuttavia si aveva<br />
finalmente almeno una nuova scadenza ufficiale per la conclusione della CIG.<br />
Nella sua prima giornata, il 25 marzo 2003, il Consiglio europeo dedicava la prima sessione, straordinaria,<br />
di lavoro al tema del terrorismo. Essa era preceduta da un intervento del presidente del PE<br />
Pat Cox, che non mancava di rimproverare gli stessi Stati membri dell’UE per l’attentato a Madrid<br />
dell’11 marzo 2004: “Non siamo stati capaci di mantenere tutti gli impegni che ci eravamo prefissi<br />
dopo l'11 settembre: farlo ora sarebbe la giusta risposta al massacro dell'11 marzo e costituirebbe il<br />
segnale più forte per dimostrare che le democrazie e le istituzioni europee sono unite nella loro determinazione<br />
a sconfiggere la più grande minaccia alla quale dobbiamo confrontarci.” Con ciò il<br />
presidente del PE intendeva sottolineare come la cosa più importante fosse non solo stabilire, in sede<br />
di Consiglio europeo, una nuova serie di misure contro il terrorismo, ma soprattutto ottenere un<br />
autentico impegno di ogni Stato membro ad applicarle effettivamente, con la relativa normativa di<br />
attuazione nazionale, all’interno del proprio territorio. A suggello di tale impegno corale, quanto<br />
mai urgente almeno in seguito all’attentato di Madrid, Pat Cox proponeva che l’11 marzo fosse decretato<br />
come “giornata europea in memoria delle vittime del terrore”.<br />
A tale invito di Cox, il Consiglio europeo rispondeva con una “Dichiarazione sulla lotta al terrorismo”.<br />
In essa si riconosceva che con l’attentato di Madrid il terrorismo aveva dichiarato guerra alla<br />
stessa UE in quanto tale, che perciò doveva reagire subito in modo energico e compatto, accogliendo<br />
in primo luogo la proposta del PE e perciò dichiarando “l’11 marzo giornata europea di commemorazione<br />
delle vittime del terrorismo”.<br />
A fondamento di tale azione comune il Consiglio europeo decideva di applicare fin da allora la<br />
clausola di solidarietà “sancita all’articolo 142 del progetto di Costituzione per l’Europa”, prima ancora,<br />
dunque, della conclusione della stessa CIG, chiamata ad esaminarlo. Su questa base il Consiglio<br />
europeo adottava una separata “Dichiarazione sulla solidarietà contro il terrorismo”. In essa gli<br />
Stati membri e aderenti si impegnavano ad agire<br />
“congiuntamente in uno spirito solidale qualora uno di essi sia oggetto di un attacco terroristico. Essi mobilitano tutti gli<br />
strumenti di cui dispongono, inclusi i mezzi militari, per:<br />
• prevenire la minaccia terroristica sul territorio di uno di essi;<br />
• proteggere le istituzioni democratiche e la popolazione civile da un eventuale attacco terroristico;