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cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

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presentò al Parlamento Europeo un rapporto, che, fatto proprio dall’assemblea, fu incorporato in<br />

un’apposita risoluzione del Parlamento Europeo sulla sostanza di un progetto preliminare di Trattato<br />

istitutivo dell’Unione Europea, 73 che, adottata il 14 settembre 1983, dava mandato al Comitato<br />

affari istituzionali (e quindi a Spinelli) di redigere, su tale base, un progetto di Trattato per<br />

l’istituzione dell’Unione Europea, da presentare entro il 1983 al voto del PE.<br />

Durante l’iter parlamentare del progetto Spinelli, la parabola discendente delle attività del Consiglio<br />

europeo toccò il suo punto più basso nel vertice di Atene del 4-6 dicembre 1983, a riprova<br />

dell’impossibilità di proseguire oltre secondo i metodi fino ad allora seguiti. Ciò diede ulteriore<br />

slancio al progetto Spinelli, che fu infine presentato alla seduta plenaria del Parlamento Europeo del<br />

14 febbraio 1984 per la sua votazione finale. In quell’occasione Spinelli presentò ai colleghi il suo<br />

progetto con un discorso illustrativo quanto mai chiaro. Si trattava, partendo da una prospettiva nettamente<br />

europea, quale solo il Parlamento Europeo poteva ormai proporre, di trasformare la Commissione<br />

in un vero e proprio organo esecutivo ossia in una sorta di governo dell’Unione, varare la<br />

condivisione del ruolo legislativo e di bilancio tra il Consiglio e il Parlamento Europeo, restringere<br />

la cosiddetta cooperazione politica ossia il metodo intergovernativo alla politica estera e anzi non<br />

escludere nel futuro il passaggio di questa dalla semplice cooperazione alla vera e propria azione<br />

comune. Inoltre Spinelli prevedeva, nel caso dell’approvazione parlamentare europea, che il trattato<br />

fosse direttamente firmato dal singolo Stato membro interessato e ratificato dal rispettivo Parlamento<br />

nazionale e che, se tale procedura fosse stata effettivamente completata da una larga maggioranza<br />

degli Stati membri, il trattato avrebbe dovuto entrare in vigore come tale. In seguito a tale discorso<br />

di Spinelli, il Parlamento Europeo procedeva in giornata alla votazione del progetto di Trattato<br />

istitutivo dell’Unione Europea, che veniva approvato a grande maggioranza. Tale approvazione<br />

avveniva attraverso il varo di un’apposita risoluzione del Parlamento Europeo sul progetto di trattato<br />

istitutivo dell’Unione Europea, che dava mandato al presidente di trasmettere il progetto di trattato<br />

direttamente ai governi dei singoli Stati membri (anziché al Consiglio europeo) e invitava il futuro<br />

Parlamento Europeo del 1984-’89 a prendere direttamente contatto con i Parlamenti nazionali, al<br />

fine di ottenere il loro consenso.<br />

Per parte sua il Consiglio europeo era invece costretto a firmare un autentico trattato, ma di<br />

tutt’altro segno. In un referendum consultivo, svoltosi il 23 febbraio 1982, infatti, la popolazione<br />

della Groenlandia, territorio autonomo sotto sovranità danese e come tale appartenente alla Comunità<br />

Europea, aveva manifestato la propria volontà di ritirarsi da quest’ultima. Perciò il governo danese<br />

aveva concluso con gli altri Stati membri un accordo in materia, che venne sottoscritto dai<br />

Dieci sotto forma di “Trattato emendativo con riguardo alla Groenlandia” il 13 marzo 1984.<br />

Prendendo atto del ritiro volontario della Groenlandia dalla Comunità, esso prevedeva l’entrata in<br />

vigore di tale ritiro per il 1° gennaio 1985 e nel contempo prospettava per la Groenlandia da tale data<br />

un regime di associazione alla Comunità, analogo a quello vigente per i territori d’oltremare degli<br />

Stati membri. Questo trattato, se da un lato dimostrava la duttilità della Comunità nella capacità di<br />

offrire comunque soluzioni di compromesso, stabiliva peraltro un importante precedente sulla possibilità<br />

effettiva di un ritiro volontario dalla Comunità, a maggior ragione se da parte di uno Stato<br />

membro di essa.<br />

nelli diventava membro (indipendente di sinistra) della Camera dei deputati (1976-’83) e del Parlamento Europeo (nel<br />

gruppo comunista) (dal 1976). Da membro del PE eletto a suffragio universale diretto, Spinelli contribuiva alla decisione<br />

del Parlamento Europeo (PE) del 9 luglio 1981 che istituiva la Commissione parlamentare sugli affari istituzionali, di<br />

cui Spinelli divenne il maggiore esponente. In questa sua veste, Spinelli fu l’artefice della risoluzione del PE del 6 luglio<br />

1982 “sulla posizione del PE riguardo alla riforma dei Trattati e al compimento dell’Unione Europea”. In base a<br />

tale risoluzione Spinelli preparò la “sostanza” ossia le linee fondamentali del progetto preliminare di un Trattato istitutivo<br />

dell’Unione Europea.<br />

73 Degna di nota è una delle motivazioni di tale risoluzione: “Premesso che in un mondo di mutamento e di crisi sta diventando<br />

sempre più essenziale per la Comunità Europea affermare la sua identità, perché possa far sentire la sua voce<br />

tra le due grandi potenze, l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, perché costituisca una forza di trasformazione nelle relazioni<br />

inique ed esplosive che attualmente esistono tra il Nord e il Sud, cosicché costituisca un originale modello di democrazia<br />

politica, economica e sociale, in cui i suoi cittadini possano pienamente svilupparsi”.

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