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cittadinanza attiva - Archivio "Pace diritti umani"

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del progetto di Costituzione pone loro dei problemi di opportunità politica. Di conseguenza potranno condividere<br />

l’approccio tecnico-giuridico elaborato dal gruppo solo nella misura in cui i problemi di opportunità politica in questione<br />

saranno stati risolti.”<br />

Inoltre, in merito alla sua proposta di aggiungere un “ultimo considerando del preambolo della Carta<br />

dei <strong>diritti</strong> fondamentali (parte II del progetto di Costituzione)”, relativo alle “spiegazioni” della<br />

stessa Carta, il gruppo rilevava:<br />

“La seguente aggiunta è appoggiata dalla grande maggioranza delle delegazioni (contrarie le delegazioni tedesca, austriaca,<br />

belga, lussemburghese e francese perché ritengono che ciò sollevi questioni di opportunità politica): “[…] spiegazioni<br />

elaborate sotto l’autorità del Praesidium della Convenzione che ha redatto la Carta e aggiornate sotto la responsabilità<br />

del Praesidium della Convenzione europea.”<br />

In merito alla sua proposta di menzionare esplicitamente, nella base giuridica che permette<br />

l’adozione di misure specifiche riferite alla zona euro, sia l’istituzione che le deve adottare ossia il<br />

Consiglio, sia le procedure da applicare in funzione del contenuto della decisione, il gruppo rilevava:<br />

“Sono contrarie solo le delegazioni del Regno Unito e della Svezia che propongono una formulazione<br />

diversa.”<br />

In merito poi alla sua proposta di una redazione più precisa e giuridicamente più certa della “regola<br />

di non pregiudizialità reciproca tra le procedure PESC e quelle delle altre politiche”, il gruppo rilevava:<br />

“vi si oppone solo la delegazione spagnola”.<br />

Infine, in merito alla sua proposta di estensione alla BEI delle regole di accesso ai documenti proprie<br />

della BCE, il gruppo rilevava: “solo la delegazione svedese è contraria”.<br />

Già a livello di semplici “adeguamenti di carattere redazionale e giuridico” del progetto della Convenzione<br />

si registravano dunque i primi segnali di divergenze tra i vari Stati membri. Quanto alle<br />

discussioni politiche vere e proprie, la Presidenza italiana della CIG interveniva invece con il<br />

documento CIG 52/03 dello stesso 25 novembre 2003. In esso la Presidenza italiana sosteneva che<br />

“i testi risultati dai lavori del gruppo di esperti giuridici non dovrebbero essere rimessi in questione<br />

e dovrebbero fungere da punto di riferimento per i ministri e i capi di Stato e di governo nelle discussioni<br />

a livello politico.” In vista di queste ultime, la Presidenza indicava propri suggerimenti per<br />

una serie di questioni, al di fuori delle quali “il testo del progetto di trattato costituzionale (quale figura<br />

nel doc. CIG 50/03) resta la base dei futuri lavori.” Tali suggerimenti (formulati quasi tutti in<br />

precise proposte di testi nel contestuale documento CIG 52/03 ADD 1) erano:<br />

1) per il Preambolo e la definizione e gli obiettivi dell’Unione:<br />

- Preambolo: aggiunta del retaggio cristiano dell’Europa e del carattere laico delle istituzioni degli Stati membri<br />

dell’UE (principio di laicità)<br />

- art. I-2 (valori dell’UE): aggiunta dei <strong>diritti</strong> delle minoranze e della parità tra uomini e donne<br />

- art. I-10 (primato del diritto dell’UE): aggiunta di una dichiarazione nell’Atto finale sull’accoglimento della giurisprudenza<br />

esistente della Corte di giustizia<br />

2) per la Carta dei <strong>diritti</strong> fondamentali:<br />

- aggiungere nel Preambolo un riferimento all’aggiornamento delle spiegazioni ufficiali della Carta, inserire in una<br />

dichiarazione nell’Atto finale del testo di tali spiegazioni e loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale<br />

3) per le questioni istituzionali:<br />

a) per la definizione del voto a maggioranza qualificata:<br />

“La Presidenza ha rilevato che numerose delegazioni appoggiano il progetto di testo della Convenzione sulla questione.<br />

La Presidenza è tuttavia consapevole che per alcune delegazioni [spagnola e polacca] la proposta della Convenzione<br />

non può essere accettata nella sua formulazione attuale. Tenuto conto di tali opinioni divergenti e dell’obiettivo globale<br />

di mantenere l’equilibrio istituzionale stabilito dalla Convenzione, la Presidenza non propone modifiche alle proposte<br />

della Convenzione sulla definizione della maggioranza qualificata. Ritiene tuttavia sia necessario continuare a riflettere<br />

sui possibili modi per rispondere a queste preoccupazioni, tenendo presente l’obiettivo globale condiviso di disporre di<br />

procedure decisionali semplici, efficaci e trasparenti.”<br />

b) per la composizione della Commissione:<br />

- mantenimento del progetto della Convenzione (tredici commissari a pieno titolo e altri commissari “senza diritto di<br />

voto”)<br />

c) per il Consiglio dei ministri – formazioni e Presidenza:

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