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Meccanica Quantistica

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misurando, lo stato del sistema rimane inalterato. A titolo di esempio consideriamo<br />

la misura dell’impulso di una particella effettuata tramite lo scattering Compton,<br />

cioè lo scattering di un fotone da parte di una particella carica quale un elettrone.<br />

Per semplicità assumiamo anche che l’elettrone si muova lungo l’asse delle x e che<br />

gli si faccia collidere contro un fotone di energia h/ω che si muova lungo l’asse delle x<br />

proveniente da sinistra (da dietro rispetto all’elettrone iniziale). Dopo lo scattering il<br />

fotone rimbalzerà e si muoverà verso sinistra, sempre lungo l’asse delle x con energia<br />

h/ω ′ . Le energie dei fotoni possono essere determinate tramite processi di emissione<br />

e assorbimento atomici. Dalla conservazione dell’impulso e dell’energia si ha<br />

Usando<br />

ed analoga relazione tra E ′ e p ′ si trova<br />

cp ′ = cp + h/(ω + ω ′ )<br />

E ′ = E + h/(ω − ω ′ ) (5.41)<br />

E 2 = m 2 c 4 + c 2 p 2<br />

Eh/(ω − ω ′ ) = cph/(ω + ω ′ ) + 2h/ 2 ωω ′<br />

Quadrando ambo i lati di questa equazione ed usando ancora la (5.42) si trova<br />

(5.42)<br />

(5.43)<br />

−4h/ 2 c 2 p 2 ωω ′ − 4cph/ 3 ωω ′ (ω + ω ′ ) − 4h/ 4 ω 2 ω ′2 + m 2 c 4 h/ 2 (ω − ω ′ ) 2 = 0 (5.44)<br />

e risolvendo per cp (prendendo la radice con il segno positivo) segue<br />

cp = − h/<br />

2 (ω + ω′ <br />

) + 1 + m2c4 h/ 2 ωω ′<br />

h/<br />

2 (ω − ω′ ) (5.45)<br />

da cui<br />

cp ′ = h/<br />

2 (ω + ω′ <br />

) + 1 + m2c4 h/ 2 ωω ′<br />

h/<br />

2 (ω − ω′ ) (5.46)<br />

Queste equazioni possono anche essere risolte per ω e ω ′ in funzione di p e p ′ . Si<br />

vede allora che se ω → 0, cosi fa ω ′ . Questo si può capire osservando che l’unico<br />

modo affinchè l’impulso trasferito p ′ − p sia nullo è che entrambe le frequenze vadano<br />

a zero. Osserviamo che dalla misura delle frequenze è possibile ricostruire sia<br />

l’impulso iniziale che quello finale. In genere però questa non è una misura ideale<br />

dato che cambia l’autovalore dell’impulso. È però possibile renderla ideale nel limite<br />

di impulso trasferito nullo.<br />

In conclusione di questa analisi assumeremo che per ogni osservabile sia possibile<br />

una misura ideale che lascia inalterati gli stati costituiti dagli autovettori dell’osservabile<br />

stessa. Per esempio, per l’osservabile di posizione X, una misura ideale<br />

di posizione sarà tale che se la particella si trova nello stato |x〉, la misura darà x<br />

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