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Meccanica Quantistica

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e quindi<br />

µ = e |<br />

c<br />

L| e<br />

n =<br />

2m 2mc L (15.77)<br />

Usualmente si introduce una unità di momento magnetico il magnetone di Bohr<br />

pari a (m massa dell’elettrone)<br />

in termini del quale<br />

µB = eh/<br />

2mc = 0.927 × 10−20 erg/gauss (15.78)<br />

µ = µB J (15.79)<br />

dato che il momento angolare orbitale produce un momento magnetico di dipolo ci<br />

possiamo aspettare che lo stesso accada per lo spin. Scriveremo il corrispondente<br />

momento nella forma<br />

µ = gµB S (15.80)<br />

con la quantità g chiamata il rapporto giromagnetico. Nel caso dell’elettrone<br />

si ha g ≈ 2 a meno di piccole correzioni dell’ordine del per mille. L’esistenza di<br />

un momento magnetico associato allo spin è stata messa in luce dall’esperimento<br />

di Stern e Gerlach. A titolo esemplificativo consideriamo un atomo idrogenoide<br />

immerso in un campo magnetico costante diretto lungo l’asse z. Si ha allora<br />

HI = −µBB(Lz + gSz) (15.81)<br />

Possiamo calcolare lo shift di energia prodotto da questa perturbazione tra autostati<br />

di Lz e Sz. Avremo<br />

∆E = −(m + gsz)µBB (15.82)<br />

Se in particolare si considera lo stato fondamentale, si ha m = 0 e si può mettere<br />

subito in evidenza l’effetto di un possibile momento di spin. Si vede per esempio<br />

che gli atomi di Z dispari danno luogo ad un numero pari di multipletti. Questo<br />

significa che 2s + 1 è pari e quindi s deve essere semintero. Inoltre la distanza tra i<br />

livelli fornisce il rapporto giromagnetico.<br />

L’esistenza di un momento magnetico di spin conduce a una interazione tra il<br />

momento orbitale e il momento di spin, l’interazione spin-orbita. Questa interazione<br />

è dovuta a effetti puramente relativistici e può essere compresa nel modo<br />

seguente. Consideriamo un atomo di idrogeno, se ci mettiamo nel riferimento di<br />

riposo dell’elettrone, questi vedrà il protone muoversi con velocità −v, se l’elettrone<br />

si muoveva con velocità v. Quindi il protone produce un campo magnetico<br />

B = − e v ∧ x<br />

c r3 (15.83)<br />

Questo campo interagirà con il momento di spin dell’elettrone dando luogo a una<br />

energia di interazione<br />

HI = −µ · B = e<br />

e µ ·<br />

mcr3µ · (p ∧ x) = −<br />

mc<br />

L e<br />

= −<br />

r3 mcr3 <br />

−eh/<br />

× 2 S ·<br />

2mc L (15.84)<br />

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