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Meccanica Quantistica

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i<br />

4.9 9.8 14.7<br />

V(Volt)<br />

Figura 2.14: I risultati dell’esperienza di Franck e Hertz<br />

1) Gli elettroni possono stare solo su certe orbite, ed emettono radiazione e.m. solo<br />

quando passano da un’orbita all’altra. La frequenza della radiazione emessa è data<br />

da<br />

ν = ∆E<br />

(2.96)<br />

h<br />

dove ∆E è la differenza tra le energie delle due orbite. L’atomo non può emettere<br />

quando si trova in una orbita stazionaria (quindi la stabilità dell’atomo è postulata<br />

da Bohr).<br />

2) Le orbite permesse sono solo quelle per cui il momento angolare nella direzione<br />

perpendicolare al piano dell’orbita (che sceglieremo come asse z) è quantizzato<br />

secondo la regola<br />

Mz = nh/, n intero (2.97)<br />

3) Fatta eccezione per queste due regole si possono applicare le leggi classiche del<br />

moto.<br />

Consideriamo il caso particolare di un’orbita circolare e di un atomo idrogenoide<br />

con carica Ze. Trascuriamo il rapporto tra la massa dell’elettrone e la massa del<br />

nucleo. L’energia dell’elettrone è allora data da<br />

E = mv2<br />

2<br />

− Ze2<br />

4πr<br />

(2.98)<br />

Per avere un’orbita stazionaria occorre che la forza centrifuga e quella coulombiana<br />

si compensino<br />

Ze2 mv2<br />

= (2.99)<br />

4πr2 r<br />

segue<br />

mv 2 = Ze2<br />

(2.100)<br />

4πr<br />

27

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