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Meccanica Quantistica

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Sperimentalmente si osservano deviazioni sia ad alta che a bassa temperatura. Le<br />

deviazioni ad alta temperatura dipendono evidentemente dall’approssimazione che<br />

stiamo facendo di considerare piccole oscillazioni degli atomi del solido e quindi di<br />

considerare dei potenziali armonici. Ad alte temperature le fluttuazioni aumentano<br />

e questa approssimazione non è più valida. Invece a basse temperature l’approssimazione<br />

dovrebbe essere migliore. Anche in questo caso la fisica classica si trova in<br />

grossa difficoltà. Nel 1907 Einstein, prendendo spunto dall’ipotesi di quantizzazione<br />

di Planck, riusciva a spiegare il fatto che cV → 0 per T → 0, anche se non il corretto<br />

andamento sperimentale. Infatti se assumiamo che tutti gli atomi oscillino con la<br />

stessa fequenza ν abbiamo (vedi equazione (2.36))<br />

U = 3NA¯ǫ =<br />

3NAhν<br />

exp( hν<br />

) − 1<br />

kT<br />

(2.42)<br />

Nel limite di grandi temperature questa formula riproduce la legge di Dulong e Petit.<br />

Infatti in questo caso<br />

U ≈ 3NAhν kT<br />

hν = 3NAkT (2.43)<br />

Il calore specifico risulta allora (vedi Fig. 4.5)<br />

c v<br />

Dulong-Petit<br />

Einstein<br />

Figura 2.5: La soluzione di Einstein per i calori specifici confrontata con la legge di<br />

Dulong e Petit<br />

cV = ∂U<br />

∂T<br />

2 hν<br />

exp (<br />

= 3NAk<br />

kT<br />

hν<br />

kT )<br />

(exp( hν<br />

) − 1)2<br />

kT<br />

13<br />

T<br />

(2.44)

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