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Meccanica Quantistica

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4.8 Il problema agli autovalori<br />

Come vedremo meglio in seguito, dato un operatore A, spesso si è interessati a<br />

determinare le direzioni dello spazio vettoriale che non sono cambiate dall’‘azione di<br />

A. Queste sono definite dall’equazione<br />

A|v〉 = ω|v〉 (4.143)<br />

Il vettore |v〉 è detto un autovettore o un autoket di A (detto anche eigenvector o<br />

eigenket) con autovalore (o eigenvalue) ω. La determinazione degli autovettori e<br />

degli autovalori di un operatore è il problema centrale della meccanica quantistica.<br />

Consideriamo alcuni esempi:<br />

Esempio 1: A = I. Da I|v〉 = |v〉 segue che tutti i vettori dello spazio sono<br />

autovettori con unico autovalore 1.<br />

Esempio 2: L’operatore di proiezione Pv = |v〉〈v| con |v〉 un vettore normalizzato.<br />

Si ha che ogni vettore parallelo a |v〉 (cioè de; tipo α|v〉 è un autovettore con<br />

autovalore 1:<br />

Pv(α|v〉) = |v〉〈v|(α|v〉) = α|v〉 (4.144)<br />

Viceversa ogni vettore |v⊥〉 perpendicolare a |v〉 è un autovettore con autovalore<br />

nullo:<br />

Pv|v⊥〉 = |v〉〈v|v⊥〉 = 0 (4.145)<br />

Infine i vettori che non sono né paralleli né perpendicolari non sono autovettori<br />

Pv(α|v〉 + β|v⊥〉) = α|v〉 = ω(α|v〉 + β|v⊥〉) (4.146)<br />

Pertanto, dato che abbiamo considerato tutte le possibilità segue che gli unici autovalori<br />

di un operatore di proiezione normalizzato sono 0 e 1.<br />

Esempio 3: L’operatore di rotazione R = Rx(π/2). Chiaramente il ket |1〉 è un<br />

autovettore con autovalore 1, poiché<br />

R|1〉 = |1〉 (4.147)<br />

Ovviamente ogni vettore parallelo a |1〉 è un autovettore dato che l’equazione (4.143)<br />

è lineare ed omogenea nei vettori e quindi non può fissare la normalizzazione degli<br />

autovettori. Conseguentemente vettori che differiscano di un semplice fattore moltiplicativo<br />

non saranno considerati come autovettori distinti. Ci possiamo chiedere se<br />

R ha altri autovettori. La risposta intuitiva è che non ci sono altri vettori invarianti,<br />

dato che nello spazio R 3 una rotazione attorno ad un dato asse lascia invariato<br />

solo quell’asse. D’altra parte se consideriamo V 3 (C) la situazione è più complessa.<br />

Infatti le combinazioni<br />

|2〉 ± i|3〉 (4.148)<br />

sono autovettori con autovalori ∓i:<br />

R(|2〉 ± i|3〉) = |3〉 ∓ i|2〉 = ∓i(|2〉 ± i|3〉) (4.149)<br />

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