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Meccanica Quantistica

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Quindi nel caso di distinguibilità il termine di interferenza è assente. Ovviamente<br />

la presenza dell’interferenza è tipica della meccanica quantistica in cui si devono<br />

sommare le ampiezze e fare i moduli quadri per determinare la probabilità. La<br />

differenza tra le varie situazioni viene particolarmente evidenziata per x1 = x2 = x.<br />

In tal caso si ha<br />

PA(x, x) = 0, PS(x, x) = 2PD(x, x) (10.120)<br />

Questo risultato mostra come i fermioni tendano a evitarsi (Principio di Pauli), mentre<br />

i bosoni tendano a stare più insieme delle particelle distinguibili. I due tipi di<br />

statistica vengono chiamati rispettivamente di Fermi-Dirac e di Bose-Einstein. Dunque<br />

il tipo di esperienza concettuale che abbiamo discusso permette di distinguere<br />

tra i vari casi di statistica e distinguibilità.<br />

Come esempio concreto possiamo considerare due bosoni K0 e ¯ K0. Questi bosoni<br />

hanno caratteristiche analoghe eccetto per un numero quantico chiamato stranezza,<br />

e per questo motivo non sono particelle identiche. Supponiamo però di non<br />

sapere che sono distinguibili e prepariamo un insieme di N coppie. Ovviamente<br />

avremo delle coppie (K0, K0) delle coppie ( ¯ K0, ¯ K0) e (K0, ¯ K0). Se adesso facciamo<br />

delle misure su questo insieme ed estraiamo la probabilità P(x1, x2) troveremo che<br />

in P(x, x) c’è un termine di interferenza ma non cosi grande come PD(x, x). Pertanto<br />

il sistema deve essere contaminato da particelle che non producono termini di<br />

interferenza. Infatti se abbiamo<br />

con<br />

la probabilità misurata sarà<br />

n1 coppie (K0, K0)<br />

n2 coppie ( ¯ K0, ¯ K0)<br />

n3 coppie ( ¯ K0, K0) (10.121)<br />

N = n1 + n2 + n3<br />

(10.122)<br />

2n1<br />

N PD(x, x) + 2n2<br />

N PD(x, x) + n3<br />

N PD(x,<br />

N − n3<br />

x) = 2<br />

N PD(x, x) + n3<br />

N PD(x, x) =<br />

<br />

= 2 − n3<br />

<br />

PD(x, x) < 2PD(x, x) (10.123)<br />

N<br />

Vediamo così l’effetto della contaminazione dovuto alla presenza di particelle non<br />

identiche. Per lo stesso motivo, se ignorassimo il grado di libertà di spin non potremmo<br />

concludere che gli elettroni non sono fermioni se ne osserviamo due nello<br />

stesso stato orbitale. Invece potremmo procedere con un esperimento analogo al<br />

precedente. Tenendo conto del fatto che lo spin può prendere due valori, diciamo +<br />

e − (vedi nel seguito) e preparando un insieme di N coppie di elettroni avremo:<br />

n1 coppie (+, +)<br />

n2 coppie (−, −)<br />

n3 coppie (+, −) (10.124)<br />

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