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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

sua testimonianza ha confermato che Dio è ver<strong>it</strong>iero”. Versetto 33. “Chi cre<strong>de</strong> nel Figlio<br />

ha v<strong>it</strong>a eterna”. Versetto 36. Non c’era bisogno di discutere se fosse il battesimo di <strong>Cristo</strong><br />

o quello di Giovanni a purificare dal peccato. È la grazia di <strong>Cristo</strong> che dà v<strong>it</strong>a all’uomo.<br />

Senza <strong>Cristo</strong>, il battesimo, come ogni altra cerimonia, è una forma priva di valore. “Chi<br />

invece rifiuta di cre<strong>de</strong>re al Figlio non vedrà la v<strong>it</strong>a”. Versetto 36. {GN 125.1}<br />

Le autor<strong>it</strong>à di Gerusalemme vennero a conoscenza <strong>de</strong>l successo <strong>de</strong>ll’opera di Gesù, di<br />

quel <strong>Cristo</strong> che il Battista aveva accolto con tanta gioia. I sacerdoti e i rabbini avevano<br />

provato gelosia per il successo di Giovanni, quando le folle lasciavano le sinagoghe per<br />

radunarsi nel <strong>de</strong>serto. Ma ecco uno che posse<strong>de</strong>va una potenza molto più gran<strong>de</strong> per<br />

attrarre la folla. Questi capi d’Israele non erano disposti a dire insieme a Giovanni:<br />

“Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca”. Si ribellarono, <strong>de</strong>cisi a porre termine alla<br />

sua missione che allontanava il popolo da loro. {GN 125.2}<br />

Gesù sapeva che essi non avrebbero risparmiato nessun tentativo per far nascere<br />

divisione fra i suoi discepoli e quelli di Giovanni. Sapeva che sarebbe sorta la tempesta<br />

che avrebbe spazzato via uno <strong>de</strong>i più grandi profeti apparsi nel mondo. Volendo ev<strong>it</strong>are<br />

ogni motivo d’incomprensione o di dissenso, lasciò la sua opera senza farsi notare e si<br />

r<strong>it</strong>irò in Galilea. Anche noi, pur rimanendo fe<strong>de</strong>li alla ver<strong>it</strong>à, dovremmo cercare di ev<strong>it</strong>are<br />

tutto ciò che può produrre discordia e incomprensione. Ovunque sorgono, portano alla<br />

rovina <strong>de</strong>gli uomini. Quando c’è il rischio di divisioni, dovremmo seguire l’esempio di<br />

Gesù e di Giovanni il battista. {GN 125.3}<br />

Giovanni era stato chiamato a dirigere un’opera di riforma. Per questo i suoi discepoli<br />

correvano il pericolo di fissare la loro attenzione su di lui, di pensare che il successo fosse<br />

suo e per<strong>de</strong>re di vista il fatto che egli era solo uno strumento nelle mani di Dio. L’opera<br />

di Giovanni, però, non era sufficiente per porre il fondamento <strong>de</strong>lla chiesa cristiana.<br />

Terminato il suo comp<strong>it</strong>o, un’altra opera doveva essere compiuta, un’opera che andava al<br />

di là <strong>de</strong>lla sua testimonianza. Ma i suoi discepoli non compresero. Quando vi<strong>de</strong>ro che<br />

Gesù si assumeva la responsabil<strong>it</strong>à di quell’opera, ne furono gelosi e scontenti. {GN<br />

125.4}<br />

Lo stesso pericolo esiste anche oggi. Dio chiama un uomo a compiere una certa opera,<br />

e quando egli l’ha portata avanti nel lim<strong>it</strong>e <strong>de</strong>lle sue capac<strong>it</strong>à, il Signore chiama altri<br />

perché la continuino. Ma, come i discepoli di Giovanni, molti pensano che il successo<br />

dipenda dal primo lavoratore. Si volge l’attenzione sull’uomo invece che su Dio; nasce la<br />

gelosia e l’opera <strong>de</strong>l Signore ne soffre. Chi viene onorato ingiustamente è tentato di<br />

contare su se stesso e non avverte più la sua dipen<strong>de</strong>nza da Dio. Le persone ripongono la<br />

loro fiducia nell’uomo, commettono un grosso errore e si allontanano da Dio. {GN<br />

126.1}<br />

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