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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

giustizia <strong>de</strong>l nostro Salvatore. Essi allora diventano “il sale <strong>de</strong>lla terra” e frenano il male<br />

fra gli uomini, come il sale preserva dalla corruzione. Cfr. Matteo 5:13. Ma se il sale ha<br />

perso il suo sapore, se vi è soltanto una professione di pietà senza l’amore di <strong>Cristo</strong>,<br />

allora manca il potere <strong>de</strong>l bene. Quella v<strong>it</strong>a non può eserc<strong>it</strong>are sul mondo un influsso di<br />

preservazione. Gesù dice ai discepoli che la loro forza e la loro efficienza nel costruire il<br />

suo regno dipendono dal dono <strong>de</strong>llo Spir<strong>it</strong>o. Devono essere partecipi <strong>de</strong>lla sua grazia per<br />

poter diventare un profumo di v<strong>it</strong>a per la v<strong>it</strong>a. Allora cesseranno le rival<strong>it</strong>à, il <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio di<br />

affermare se stessi, la ricerca <strong>de</strong>i primi posti. Saranno animati da quell’amore che non<br />

ricerca il proprio bene, ma il benessere <strong>de</strong>ll’altro. {GN 331.4}<br />

Il peccatore pent<strong>it</strong>o rivolga il suo sguardo su “l’Agnello di Dio, che toglie il peccato<br />

<strong>de</strong>l mondo!” (Giovanni 1:29); in quella contemplazione sarà trasformato. Il suo timore si<br />

muterà in gioia, il suo dubbio in speranza. Nascerà in lui la riconoscenza, il cuore di<br />

pietra si spezzerà e un flusso di amore inon<strong>de</strong>rà l’animo. <strong>Cristo</strong> diventerà in lui una fonte<br />

d’acqua che scaturisce in v<strong>it</strong>a eterna. Quando contempliamo Gesù, l’uomo che ha<br />

sperimentato dolore e sofferenza mentre opera per la salvezza <strong>de</strong>i perduti, disprezzato,<br />

schern<strong>it</strong>o, <strong>de</strong>riso, pronto ad andare da una c<strong>it</strong>tà a un’altra, Ano al compimento <strong>de</strong>lla sua<br />

missione; quando noi lo contempliamo nel Getsemani mentre suda gocce di sangue, sulla<br />

croce nell’agonia <strong>de</strong>lla morte; quando lo contempliamo così, allora il nostro io non cerca<br />

più la propria esaltazione. Guardando Gesù ci vergogniamo <strong>de</strong>lla nostra fred<strong>de</strong>zza, <strong>de</strong>l<br />

nostro torpore, <strong>de</strong>l nostro egoismo. Siamo lieti di essere qualsiasi cosa o anche niente, per<br />

a<strong>de</strong>mpiere con tutto il cuore il servizio <strong>de</strong>l Maestro. Ci rallegriamo di portare la croce<br />

dietro a Gesù e sopportare prove, offese e persecuzioni per il suo amore. {GN 332.1}<br />

“Or noi che siamo forti, dobbiamo sopportare le <strong>de</strong>bolezze <strong>de</strong>i <strong>de</strong>boli e non<br />

compiacere a noi stessi”. Romani 15:1. Nessun uomo che cre<strong>de</strong> in <strong>Cristo</strong>, per quanto la<br />

sua fe<strong>de</strong> sia <strong>de</strong>bole e i suoi passi incerti come quelli di un bambino, <strong>de</strong>ve essere<br />

disprezzato. Noi siamo <strong>de</strong>b<strong>it</strong>ori verso i meno privilegiati per quello che abbiamo in più<br />

rispetto agli altri: nella cultura, nell’educazione, nel carattere, nel servizio cristiano,<br />

nell’esperienza religiosa e, per quanto ci è possibile, dobbiamo metterlo al loro servizio.<br />

Se siamo forti, dobbiamo sollevare le mani <strong>de</strong>i <strong>de</strong>boli. Gli angeli <strong>de</strong>lla gloria che<br />

contemplano continuamente il nostro Padre compiono con gioia il loro servizio in favore<br />

<strong>de</strong>i più <strong>de</strong>boli. Essi si occupano in particolare di coloro che sono incerti e hanno grossi<br />

difetti di carattere. Gli angeli sono sempre presenti dove c’è più bisogno, vicino a coloro<br />

che combattono le più dure battaglie e vivono nell’ambiente più difficile. Il vero<br />

discepolo di <strong>Cristo</strong> collaborerà a quell’opera. {GN 332.2}<br />

Se uno di questi <strong>de</strong>boli si lascia sopraffare dal male e commette un errore nei vostri<br />

confronti, dovrete aiutarlo a rialzarsi. Non aspettate che sia lui a fare il primo passo per la<br />

riconciliazione. Gesù dice: “Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e una di queste<br />

si smarrisce, non lascerà egli le novantanove sui monti per andare in cerca <strong>de</strong>lla smarr<strong>it</strong>a?<br />

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