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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

sarebbero contaminati e non avrebbero potuto celebrare la Pasqua. Nessuno tra quella<br />

folla avrebbe accettato quell’incarico. {GN 569.5}<br />

Ma ecco uno straniero, Simone cireneo, che veniva dai campi, incontrò il corteo. Udì<br />

gli insulti e le beffe <strong>de</strong>lla folla; udì il grido sprezzante: “Fate largo al re <strong>de</strong>i giu<strong>de</strong>i”. Si<br />

stupì, e mentre esprimeva la sua compassione, lo afferrarono e gli misero addosso la<br />

croce. {GN 570.1}<br />

Simone cireneo aveva sent<strong>it</strong>o parlare di Gesù. I suoi Agli cre<strong>de</strong>vano nel Salvatore, ma<br />

lui non era un discepolo. Quel servizio a cui lo costrinsero fu una benedizione per lui, e<br />

ne fu sempre grato alla Provvi<strong>de</strong>nza. Quell’atto lo indusse ad accettare in segu<strong>it</strong>o,<br />

spontaneamente, la croce di <strong>Cristo</strong> e a portarla sempre volentieri. {GN 570.2}<br />

Tra la folla che seguiva quell’innocente verso la morte cru<strong>de</strong>le vi erano numerose<br />

donne, la cui attenzione era fissa su Gesù. Alcune di loro lo avevano già visto prima e gli<br />

avevano anche portato i loro malati e i loro sofferenti. Alcune erano state guar<strong>it</strong>e. <strong>La</strong><br />

gente raccontava tutto quello che era accaduto prece<strong>de</strong>ntemente, ed esse si stupivano nel<br />

ve<strong>de</strong>r l’odio <strong>de</strong>lla folla per colui verso il quale esse provavano tanta grat<strong>it</strong>udine. Ma il<br />

furore <strong>de</strong>lla gente e le parole piene d’ira <strong>de</strong>i sacerdoti e <strong>de</strong>i capi non impedirono a quelle<br />

donne di esprimere al Salvatore la loro simpatia. E mentre egli ca<strong>de</strong>va sotto la croce, esse<br />

esprimevano lugubri lamenti. {GN 570.3}<br />

Questa fu l’unica cosa che attrasse l’attenzione di Gesù. Sebbene soffrisse per il peso<br />

<strong>de</strong>i peccati <strong>de</strong>l mondo, non era indifferente all’espressione di dolore e guardò quelle<br />

donne con tenera compassione. Esse non cre<strong>de</strong>vano in lui e non piangevano su di lui<br />

come sull’inviato di Dio, ma erano mosse da sentimenti di pietà umana. Gesù non rimase<br />

indifferente, provò per loro una profonda simpatia, e disse: “Figlie di Gerusalemme, non<br />

piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli”. Luca 23:28. Sollevando<br />

lo sguardo da quella scena di dolore, Gesù lo volse verso la distruzione di Gerusalemme,<br />

quando molte di coloro che ora piangevano per lui sarebbero morte insieme con i loro<br />

Agli. {GN 570.4}<br />

Dalla caduta di Gerusalemme il pensiero di Gesù passò a un giudi zio più vasto. Nella<br />

distruzione di quella c<strong>it</strong>tà egli vi<strong>de</strong> un simbolo <strong>de</strong>lla distruzione finale <strong>de</strong>l mondo, e disse:<br />

“Allora cominceranno a dire ai monti: Ca<strong>de</strong>teci addosso; e ai colli: Copr<strong>it</strong>eci. Perché se<br />

fanno questo al legno ver<strong>de</strong>, che cosa sarà fatto al secco?” Luca 23:30, 31. Il legno ver<strong>de</strong><br />

rappresentava Gesù stesso, il Salvatore innocente. Dio permise che la condanna <strong>de</strong>l<br />

peccato rica<strong>de</strong>sse sul suo amato Figlio: Gesù doveva essere crocifisso per i peccati <strong>de</strong>gli<br />

uomini. Ma quale grave punizione si sarebbe abbattuta sui peccatori? Certamente un<br />

dolore e una sventura che le parole umane erano incapaci di esprimere. {GN 570.5}<br />

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