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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

Corresse i loro errori e li istruì sul modo in cui parlare alla gente. Svelò loro in maniera<br />

più ampia i preziosi tesori <strong>de</strong>lla ver<strong>it</strong>à divina. Furono rinvigor<strong>it</strong>i dalla forza di Dio e la<br />

loro speranza e il loro coraggio si rinnovarono. {GN 268.1}<br />

Benché Gesù potesse fare miracoli e avesse trasmesso anche ai discepoli quel potere,<br />

condusse in disparte i suoi collaboratori stanchi affinché si riposassero in mezzo alla<br />

natura. Quando diceva che la messe era gran<strong>de</strong> ma che gli operai erano pochi, non<br />

inten<strong>de</strong>va dire che essi dovessero affaticarsi eccessivamente. Infatti, aggiunse: “Pregate<br />

dunque il Signore <strong>de</strong>lla mèsse che mandi <strong>de</strong>gli operai nella sua mèsse”. Matteo 9:38. Dio<br />

ha assegnato a ognuno il suo comp<strong>it</strong>o, secondo le proprie capac<strong>it</strong>à (cfr. Efesini 4:11-13),<br />

e non vuole che alcuni siano schiacciati dalle responsabil<strong>it</strong>à mentre altri ne siano privi,<br />

insensibili alle esigenze <strong>de</strong>l prossimo. {GN 268.2}<br />

<strong>Cristo</strong> rivolge anche oggi ai suoi discepoli stanchi e affaticati le stesse parole<br />

affettuose: “Ven<strong>it</strong>evene in disparte... e riposatevi un poco”. Non è saggio restare sempre<br />

impegnati nella tensione <strong>de</strong>l lavoro, anche se ci si occupa <strong>de</strong>lle necess<strong>it</strong>à spir<strong>it</strong>uali <strong>de</strong>gli<br />

uomini. Se ci si lascia assorbire troppo si trascura la comunione personale con Dio e si<br />

affatica eccessivamente la mente, lo spir<strong>it</strong>o e il corpo. I discepoli di <strong>Cristo</strong> sono chiamati<br />

alla rinuncia e al sacrificio, ma <strong>de</strong>vono vegliare affinché l’eccesso di zelo non offra a<br />

Satana l’occasione di approf<strong>it</strong>tare <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>bolezza umana e nuocere così all’opera di<br />

Dio. {GN 268.3}<br />

I rabbini pensavano che l’attiv<strong>it</strong>à intensa fosse la più alta espressione <strong>de</strong>lla religios<strong>it</strong>à<br />

la quale doveva manifestarsi in atti esteriori. Ma così si separavano da Dio e si esaltavano<br />

in una sempre maggiore fiducia in se stessi. Gli stessi pericoli esistono oggi. Quando<br />

l’impegno aumenta e si ha successo nell’opera di Dio, si rischia di confidare nei piani e<br />

nei metodi umani. Si è inclini a pregare meno e ad avere meno fe<strong>de</strong>. Come ai discepoli,<br />

può cap<strong>it</strong>are di non sentire più la propria dipen<strong>de</strong>nza da Dio e consi<strong>de</strong>rare il proprio<br />

lavoro come un fattore di salvezza. Invece dobbiamo rivolgerci sempre a <strong>Cristo</strong> e<br />

ricordare che l’opera si compie mediante la sua potenza. Dobbiamo lavorare con impegno<br />

per la salvezza <strong>de</strong>gli uomini, ma dobbiamo anche <strong>de</strong>dicare <strong>de</strong>l tempo alla preghiera, alla<br />

med<strong>it</strong>azione, allo studio <strong>de</strong>lla Parola di Dio. Solo il lavoro accompagnato da molte<br />

preghiere e santificato dai mer<strong>it</strong>i di <strong>Cristo</strong> sarà valido per il l’a<strong>de</strong>mpimento <strong>de</strong>l bene. {GN<br />

268.4}<br />

Nessun’altra v<strong>it</strong>a fu così piena di lavoro e carica di responsabil<strong>it</strong>à come quella di<br />

Gesù; tuttavia egli <strong>de</strong>dicava molto tempo alla preghiera. Era costantemente in comunione<br />

con Dio. Spesso leggiamo nel Vangelo: “Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù, si<br />

alzò, uscì e se ne andò in un luogo <strong>de</strong>serto; e là pregava” (Marco 1:35); “in quei giorni<br />

egli andò sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio”; “moltissima gente si<br />

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