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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

Cap<strong>it</strong>olo 67: Gesù censura gli scribi e i farisei<br />

Era l’ultimo giorno in cui Gesù insegnava nel tempio. L’attenzione <strong>de</strong>lla gran<strong>de</strong> folla<br />

raccolta a Gerusalemme si era volta verso di lui. Il popolo aveva affollato i cortili e<br />

seguiva le discussioni che vi si svolgevano ogni giorno, senza lasciarsi sfuggire una<br />

parola. Non era mai successo qualcosa di simile. C’era quel giovane galileo, privo di<br />

onori terreni e insegne regali. Intorno a lui c’erano i sacerdoti con i loro sontuosi<br />

paramenti, i capi <strong>de</strong>l popolo con gli ab<strong>it</strong>i e le insegne <strong>de</strong>lla loro elevata posizione, gli<br />

scribi con in mano i rotoli che spesso consultavano. Gesù stava di fronte a loro, calmo,<br />

con la dign<strong>it</strong>à di un re. Rivest<strong>it</strong>o di un’autor<strong>it</strong>à divina, guardava sereno i suoi avversari<br />

che avevano rifiutato e disprezzato i suoi insegnamenti e che volevano la sua v<strong>it</strong>a. Lo<br />

avevano ripetutamente attaccato, ma tutti i tentativi di coglierlo in fallo e accusarlo erano<br />

fall<strong>it</strong>i. Egli aveva affrontato una prova dopo l’altra e aveva presentato la ver<strong>it</strong>à pura e<br />

splen<strong>de</strong>nte in contrasto con le tenebre e gli errori <strong>de</strong>i sacerdoti e <strong>de</strong>i farisei. Aveva<br />

indicato a quei capi la loro condizione e il sicuro castigo che avrebbero ricevuto<br />

persistendo nella loro malvag<strong>it</strong>à. L’avvertimento era stato dato fe<strong>de</strong>lmente, ma c’era<br />

un’altra opera che Gesù doveva ancora compiere. {GN 461.2}<br />

L’interesse <strong>de</strong>l popolo per Gesù e per la sua missione era cresciuto. Le persone erano<br />

conquistate dai suoi insegnamenti, ma avevano ancora molte perpless<strong>it</strong>à. Avevano<br />

sempre rispettato i sacerdoti e i rabbini per la loro cultura e per le loro manifestazioni di<br />

religios<strong>it</strong>à e si erano sempre sottomessi, senza riserve, alla loro autor<strong>it</strong>à in campo<br />

teologico. Ma ora ve<strong>de</strong>vano che essi <strong>de</strong>nigravano Gesù, un maestro la cui dottrina e le cui<br />

virtù risaltavano sempre più dopo ogni attacco. Ve<strong>de</strong>vano che i sacerdoti e gli anziani<br />

erano umiliati, ormai prossimi alla sconf<strong>it</strong>ta e alla confusione. Si meravigliavano perché i<br />

capi non cre<strong>de</strong>vano in Gesù, ai suoi insegnamenti così chiari e semplici, e non sapevano<br />

come comportarsi. Con trepidazione osservavano il comportamento di coloro di cui<br />

avevano sempre segu<strong>it</strong>o i consigli. {GN 461.3}<br />

Con le parabole, Gesù avvertiva i capi e istruiva il popolo. Ma era necessario che egli<br />

parlasse con maggiore chiarezza. Il popolo era schiavo <strong>de</strong>l rispetto <strong>de</strong>lla tradizione e <strong>de</strong>lla<br />

cieca fiducia in un sacerdozio corrotto. Era necessario che Gesù spezzasse le loro catene<br />

e svelasse chiaramente il carattere <strong>de</strong>i sacerdoti, <strong>de</strong>i capi e <strong>de</strong>i farisei. {GN 461.4}<br />

Disse: “Gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè. Fate dunque e osservate<br />

tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le loro opere; perché dicono e non<br />

fanno”. Matteo 23:2, 3. Gli scribi e i farisei preten<strong>de</strong>vano di avere un’autor<strong>it</strong>à simile a<br />

quella di Mosè. Pren<strong>de</strong>vano il posto di questo legislatore in qual<strong>it</strong>à di dottori <strong>de</strong>lla legge e<br />

giudici <strong>de</strong>l popolo, ed esigevano la massima <strong>de</strong>ferenza e ubbidienza. Gesù disse ai suoi<br />

ud<strong>it</strong>ori di fare ciò che quei maestri insegnavano in accordo con la legge, ma di non<br />

seguirne l’esempio, perché essi non mettevano in pratica ciò che dicevano. {GN 463.1}<br />

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