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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

era stato dato quest’ordine: “Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami... e offrilo là<br />

in olocausto”. Genesi 22:2. Pose sull’altare <strong>de</strong>l sacrificio il figlio <strong>de</strong>lla promessa, il figlio<br />

nel quale si concentravano tutte le sue speranze. E mentre davanti all’altare alzava il<br />

coltello per ubbidire a Dio, udì una voce dal cielo che diceva: “Non sten<strong>de</strong>re la mano<br />

contro il ragazzo, e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato il<br />

tuo figlio, l’unico tuo”. Versetto 12. Abramo affrontò questa prova terribile e comprese la<br />

venuta di <strong>Cristo</strong> e il gran<strong>de</strong> amore di Dio per il mondo, un amore così gran<strong>de</strong> che per<br />

salvarlo permise che suo Figlio affrontasse una morte terribile. {GN 354.3}<br />

Abramo imparò da Dio la più gran<strong>de</strong> lezione mai appresa da un mortale. <strong>La</strong> sua<br />

preghiera di poter ve<strong>de</strong>re <strong>Cristo</strong> prima <strong>de</strong>lla sua morte venne esaud<strong>it</strong>a. Egli vi<strong>de</strong> <strong>Cristo</strong>,<br />

vi<strong>de</strong> tutto quello che un mortale può ve<strong>de</strong>re e sopravvivere. Grazie all’ubbidienza<br />

incondizionata riuscì a compren<strong>de</strong>re la visione <strong>de</strong>ll’esperienza di <strong>Cristo</strong> a cui<br />

aveva assist<strong>it</strong>o. Gli fu mostrato che offrendo il suo unico Figlio per la salvezza <strong>de</strong>i<br />

peccatori, Dio compiva il più gran<strong>de</strong> sacrificio che mai un uomo avrebbe potuto<br />

fare. {GN 354.4}<br />

L’esperienza di Abramo era una risposta alla domanda: “Con che verrò in presenza <strong>de</strong>l<br />

Signore e mi inchinerò davanti al Dio eccelso? Verrò in sua presenza con olocausti, con<br />

v<strong>it</strong>elli di un anno? Gardirà il Signore le migliaia di montoni, le miriadi di fiumi d’olio?<br />

Dovrò offrire il mio primogen<strong>it</strong>o per la mia trasgressione, il frutto <strong>de</strong>lle mie viscere per il<br />

mio peccato”. Michea 6:6, 7. Nelle parole di Abramo: “Figlio mio, Dio stesso si<br />

provve<strong>de</strong>rà l’agnello per l’olocausto” (Genesi 22:8), e nel sacrificio sost<strong>it</strong>utivo, al posto<br />

di Isacco, si proclamava che nessun uomo può redimere se stesso. Dio non accettava il<br />

sistema pagano <strong>de</strong>i sacrifici. Nessun padre doveva offrire il proprio figlio o la propria<br />

figlia come sacrificio per il peccato. Il Figlio di Dio soltanto poteva espiare le colpe <strong>de</strong>l<br />

mondo. {GN 355.1}<br />

Attraverso il suo sacrificio, Abramo poté contemplare la missione e il sacrificio <strong>de</strong>l<br />

Salvatore. Ma gli israel<strong>it</strong>i non capivano ciò che il loro cuore orgoglioso non gradiva. Le<br />

parole di <strong>Cristo</strong> relative ad Abramo non avevano nessun profondo significato per i suoi<br />

ascoltatori. I farisei trovarono in esse soltanto una nuova occasione per cavillare.<br />

Risposero con un sogghigno, come per mostrare che Gesù era fuori di sé: “Tu non hai<br />

ancora cinquant’anni e hai veduto Abramo?” Con solenn<strong>it</strong>à Gesù rispose: “In ver<strong>it</strong>à, in<br />

ver<strong>it</strong>à vi dico: prima che Abraamo fosse nato, io sono”. Giovanni 8:57, 58. {GN 355.2}<br />

Ci fu un profondo silenzio. Il maestro di Galilea si era appropriato <strong>de</strong>l nome di Dio,<br />

rivelato a Mosè per esprimere l’i<strong>de</strong>a di una presenza eterna. Egli aveva dichiarato di<br />

essere colui che esiste per sé, colui che era stato promesso a Israele, “le cui origini<br />

risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”. Michea 5:1. {GN 355.3}<br />

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