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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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Cap<strong>it</strong>olo 87:<br />

<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

Padre mio e Padre<br />

Era giunto per Gesù il momento di salire al Padre. Come un conquistatore divino,<br />

stava per tornare nelle corti <strong>de</strong>l cielo con i trofei <strong>de</strong>lla v<strong>it</strong>toria. Prima di morire aveva<br />

<strong>de</strong>tto al Padre: “Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai data<br />

a fare”. Giovanni 17:4. Dopo la risurrezione rimase ancora un po’ sulla terra affinché i<br />

discepoli si familiarizzassero con il loro Salvatore risusc<strong>it</strong>ato e glorificato. Ora era pronto<br />

per la partenza. Aveva dimostrato di essere un Salvatore vivente. I discepoli non<br />

dovevano più collegarlo al pensiero <strong>de</strong>lla tomba, ma ve<strong>de</strong>rlo glorificato di fronte<br />

all’universo. {GN 635.1}<br />

Per l’ascensione Gesù scelse un luogo che aveva spesso santificato con la sua<br />

presenza. Non scelse il monte di Sion dove sorgeva la c<strong>it</strong>tà di Davi<strong>de</strong>, non il monte<br />

Moriah dove sorgeva il tempio. In quei luoghi <strong>Cristo</strong> era stato beffeggiato e respinto, e<br />

tutte le manifestazioni <strong>de</strong>lla sua misericordia avevano urtato contro cuori duri come la<br />

roccia. Di là Gesù, stanco e addolorato, si era recato sul monte <strong>de</strong>gli Ulivi per trovarvi<br />

riposo. Come la santa Shekinah, allontanandosi dal primo tempio si era fermata sul monte<br />

a oriente, quasi es<strong>it</strong>asse ad abbandonare la c<strong>it</strong>tà eletta, così <strong>Cristo</strong> si era fermato sul<br />

monte <strong>de</strong>gli Ulivi, e con animo addolorato aveva guardato Gerusalemme. I boschi e le<br />

valli <strong>de</strong>lla montagna erano stati consacrati dalle sue preghiere e dalle sue lacrime, e<br />

avevano riecheggiato <strong>de</strong>i canti di trionfo <strong>de</strong>lla molt<strong>it</strong>udine che lo proclamava re. Sui suoi<br />

pendii, a Betania, vi era la casa di <strong>La</strong>zzaro. Ai suoi piedi, nel giardino <strong>de</strong>l Getsemani,<br />

Gesù aveva pregato e lottato da solo. Da quel monte egli doveva ascen<strong>de</strong>re al cielo. Su<br />

quello stesso monte i suoi piedi si poseranno quando tornerà. Egli apparirà allora non<br />

come uomo di dolore, ma come re glorioso e trionfante, si ergerà sul monte <strong>de</strong>gli Ulivi,<br />

mentre gli alleluia <strong>de</strong>gli ebrei e gli osanna <strong>de</strong>i gentili formeranno un concerto di lodi, e le<br />

voci <strong>de</strong>lla folla <strong>de</strong>i re<strong>de</strong>nti esclameranno: “Incoronate il Signore di tutti!” {GN 635.2}<br />

Gesù si diresse con gli undici verso la montagna. Molti si stupivano scorgendo quel<br />

piccolo gruppo di persone che usciva dalla porta di Gerusalemme, guidato da colui che<br />

poche settimane prima i capi avevano condannato e crocifisso. I discepoli non sapevano<br />

che quello sarebbe stato l’ultimo incontro con il Maestro. Gesù ripeté loro i suoi ultimi<br />

insegnamenti. Quando si avvicinarono al Getsemani egli tacque, affinché potessero<br />

ricordarsi <strong>de</strong>lle ultime lezioni che aveva impart<strong>it</strong>o loro nella notte <strong>de</strong>lla sua gran<strong>de</strong><br />

agonia. Guardò ancora una volta la v<strong>it</strong>e di cui si era serv<strong>it</strong>o per illustrare l’unione <strong>de</strong>lla<br />

chiesa con se stesso e con il Padre, e ripeté ancora quelle ver<strong>it</strong>à che aveva rivelato loro.<br />

Tutto, intorno a lui, ricordava il suo amore e la loro ingrat<strong>it</strong>udine. Persino i discepoli, così<br />

cari al suo cuore, nell’ora <strong>de</strong>ll’umiliazione lo avevano disonorato e abbandonato. {GN<br />

635.3}<br />

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