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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

sul popolo e chiese che il prigioniero fosse sub<strong>it</strong>o condannato come bestemmiatore: “Egli<br />

ha bestemmiato; che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete ud<strong>it</strong>o la sua<br />

bestemmia; che ve ne pare?” Versetto 65. Tutti furono d’accordo con lui. {GN 539.3}<br />

Una convinzione mista di passione spinse Caiafa a compiere quel gesto. Egli era<br />

furibondo perché cre<strong>de</strong>va nelle parole di Gesù; invece di accettare la ver<strong>it</strong>à e Gesù come<br />

Messia, si stracciò le vesti sacerdotali in segno di opposizione. Questo atto aveva un<br />

profondo significato, che Caiafa comprese solo in parte. Quell’azione compiuta per<br />

impressionare i giudici e indurli a condannare Gesù, in realtà condannava colui che<br />

l’aveva compiuta. In base alla legge di Dio si era squalificato per il sacerdozio e aveva<br />

pronunciato la propria condanna a morte. {GN 539.4}<br />

Un sommo sacerdote, infatti, non doveva strapparsi le vesti. <strong>La</strong> legge lev<strong>it</strong>ica lo<br />

proibiva, pena la morte. Nessuna circostanza e nessuna occasione autorizzavano un<br />

sacerdote a strapparsi le vesti. Gli ebrei usavano strapparsi gli ab<strong>it</strong>i alla morte <strong>de</strong>i loro<br />

amici, ma i sacerdoti non dovevano farlo. <strong>Cristo</strong> stesso aveva dato a Mosè un co<br />

mandamento esplic<strong>it</strong>o a questo propos<strong>it</strong>o. Cfr. Lev<strong>it</strong>ico 10:6. {GN 539.5}<br />

Tutto quello che il sacerdote indossava doveva essere intatto e senza macchia. I suoi<br />

paramenti rappresentavano il carattere di <strong>Cristo</strong>. Dio non poteva accettare nulla che non<br />

fosse perfetto, nella veste e nella condotta, nelle parole e nello spir<strong>it</strong>o. Dio è santo, e il<br />

servizio terreno doveva dare un’i<strong>de</strong>a <strong>de</strong>lla sua gloria e <strong>de</strong>lla sua perfezione. <strong>La</strong> sant<strong>it</strong>à <strong>de</strong>l<br />

servizio divino poteva essere rappresentata a<strong>de</strong>guatamente solo da qualcosa di perfetto.<br />

L’uomo può lacerare il proprio cuore per mostrare uno spir<strong>it</strong>o umile e contr<strong>it</strong>o; e Dio<br />

apprezza questo. Ma le vesti sacerdotali non dovevano essere strappate, perché ciò<br />

avrebbe falsato la rappresentazione <strong>de</strong>lle realtà divine. Le vesti rotte <strong>de</strong>l sommo sacerdote<br />

diventavano un simbolo <strong>de</strong>l fatto che si interrompevano le sue relazioni con Dio. In<br />

questo modo cessava di essere un suo rappresentante e non poteva più essere accettato da<br />

Dio come un sacerdote officiante. L’atto di Caiafa era dunque il frutto <strong>de</strong>lla passione e<br />

<strong>de</strong>ll’imperfezione. {GN 540.1}<br />

Strappandosi le vesti, Caiafa violava la legge di Dio per seguire una tradizione umana.<br />

Una legge stabil<strong>it</strong>a dagli uomini permetteva infatti al sacerdote che aveva ud<strong>it</strong>o una<br />

bestemmia di strapparsi in segno di orrore le vesti, senza commettere colpa. Le leggi<br />

umane in questo modo avevano sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o la legge di Dio. {GN 540.2}<br />

Il popolo seguiva con interesse ogni atto <strong>de</strong>l sommo sacerdote, e Caiafa faceva sfoggio<br />

<strong>de</strong>lla sua pietà. Ma con quel suo gesto ingiuriava colui di cui Dio ha <strong>de</strong>tto: “Il mio nome<br />

è in lui”. Esodo 23:21. Era proprio lui a ren<strong>de</strong>rsi colpevole di bestemmia. E nel momento<br />

in cui era oggetto <strong>de</strong>lla condanna divina, condannava Gesù come bestemmiatore. {GN<br />

540.3}<br />

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