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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

annunzierà ogni cosa”. Gesù le disse: “Sono io, io che ti parlo!” Giovanni 4:25, 26. {GN<br />

131.1}<br />

Mentre la samar<strong>it</strong>ana ascoltava questa dichiarazione, nel suo cuore nacque la fe<strong>de</strong>.<br />

Essa cre<strong>de</strong>tte in quell’annuncio straordinario che sgorgava dalle labbra <strong>de</strong>l Maestro<br />

divino. {GN 131.2}<br />

Quella donna si trovava nelle condizioni spir<strong>it</strong>uali adatte ad accogliere le più grandi<br />

rivelazioni. Si interessava, infatti, <strong>de</strong>lle Scr<strong>it</strong>ture, e lo Spir<strong>it</strong>o Santo aveva preparato il suo<br />

cuore per ricevere una luce maggiore. Conosceva la profezia <strong>de</strong>ll’Antico Testamento:<br />

“Per te il Signore, il tuo Dio, farà sorgere in mezzo a te... un profeta come me; a lui darete<br />

ascolto!” (Deuteronomio 18:15), e <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rava conoscerlo meglio. <strong>La</strong> sua mente<br />

cominciava già ad aprirsi. L’acqua viva, la v<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale che <strong>Cristo</strong> comunica a ogni<br />

spir<strong>it</strong>o assetato, zampillava in lei. Lo Spir<strong>it</strong>o Santo agiva su di lei. {GN 131.3}<br />

Gesù non avrebbe annunciato la sua messianic<strong>it</strong>à agli ebrei orgogliosi così<br />

chiaramente come fece con questa donna. Con loro era molto più riservato. Ciò che non<br />

aveva <strong>de</strong>tto agli ebrei, e che i suoi discepoli dovevano tenere segreto, lo rivelò a<br />

quell’umile samar<strong>it</strong>ana. Gesù sapeva che si sarebbe serv<strong>it</strong>a di quelle conoscenze per<br />

condurre altri a sperimentare la sua grazia. {GN 131.4}<br />

I discepoli, al loro r<strong>it</strong>orno, si stupirono nel ve<strong>de</strong>re che il Maestro parlava con una<br />

donna. Egli non bevve e neppure assaggiò cibo. Quando la donna se ne andò, i discepoli<br />

lo inv<strong>it</strong>arono a mangiare. Lo ve<strong>de</strong>vano silenzioso, assorto, con il viso raggiante, immerso<br />

nella med<strong>it</strong>azione. Temevano di interrompere la sua comunione con il cielo. Ma, sapendo<br />

che era <strong>de</strong>bole e stanco, r<strong>it</strong>ennero loro dovere ricordargli il bisogno di nutrirsi. Gesù,<br />

sebbene commosso per la loro sollec<strong>it</strong>udine, rispose: “Io ho un cibo da mangiare che voi<br />

non conoscete”. Giovanni 4:32. {GN 131.5}<br />

I discepoli si chie<strong>de</strong>vano chi mai avesse potuto portargli <strong>de</strong>l cibo. Gesù continuò: “Il<br />

mio cibo è far la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l’opera sua”. Versetto<br />

34. Si rallegrava perché le sue parole avevano ri<strong>de</strong>stato la coscienza di quella donna.<br />

Ve<strong>de</strong>va la samar<strong>it</strong>ana nell’atto di bere <strong>de</strong>ll’acqua viva, e per lui era come soddisfare la<br />

fame e la sete. L’a<strong>de</strong>mpimento <strong>de</strong>lla missione per la quale aveva lasciato il cielo, gli<br />

infon<strong>de</strong>va vigore e lo poneva al di sopra <strong>de</strong>lle necess<strong>it</strong>à umane. Operare in favore di<br />

un’anima affamata e assetata di ver<strong>it</strong>à era per lui una cosa più gra<strong>de</strong>vole <strong>de</strong>l pren<strong>de</strong>re<br />

cibo o <strong>de</strong>l dissetarsi. Gli era di conforto e di ristoro. <strong>La</strong> bontà era la v<strong>it</strong>a <strong>de</strong>l suo<br />

spir<strong>it</strong>o. {GN 132.1}<br />

II nostro Re<strong>de</strong>ntore <strong>de</strong>si<strong>de</strong>ra intensamente che gli uomini lo accettino. Si aspetta la<br />

simpatia e l’amore di coloro che ha riscattato con il suo sangue. Si rallegra intensamente<br />

quando si rivolgono a lui per aver v<strong>it</strong>a. Come la madre atten<strong>de</strong> il sorriso con cui il suo<br />

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