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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

Cap<strong>it</strong>olo 71: Gesù lava i piedi ai suoi discepoli<br />

Gesù era a tavola con i discepoli, nella stanza al piano superiore di una casa di<br />

Gerusalemme dove voleva celebrare la Pasqua soltanto con loro. Sapeva che ormai era<br />

giunta l’ora <strong>de</strong>lla sua morte e che proprio lui, il vero agnello pasquale, sarebbe stato<br />

offerto nel giorno <strong>de</strong>lla festa. Stava per bere il calice <strong>de</strong>ll’indignazione e ricevere il<br />

battesimo <strong>de</strong>lla sofferenza. Per questo volle trascorrere le sue ultime ore tranquillamente,<br />

in compagnia <strong>de</strong>i discepoli. {GN 492.1}<br />

L’intera v<strong>it</strong>a di Gesù era stata un servizio disinteressato. “Il Figlio <strong>de</strong>ll’uomo non è<br />

venuto per essere serv<strong>it</strong>o ma per servire”. Matteo 20:28. Egli aveva serv<strong>it</strong>o sempre, ma i<br />

discepoli non avevano ancora imparato quella lezione. Nell’ultima Pasqua ripeté il suo<br />

insegnamento con un esempio che avrebbe prodotto un’impressione in<strong>de</strong>lebile nella<br />

mente e nei cuori <strong>de</strong>i discepoli. {GN 492.2}<br />

I discepoli apprezzavano molto i colloqui con Gesù e vi partecipavano con gioia. <strong>La</strong><br />

cena pasquale aveva sempre susc<strong>it</strong>ato in loro un interesse particolare. Ma in quella<br />

circostanza il cuore di Gesù era turbato e un’ombra offuscava il suo volto. I discepoli si<br />

resero conto che era preoccupato e, sebbene non ne conoscessero il motivo, parteciparono<br />

al suo dolore. {GN 492.3}<br />

Mentre erano intorno alla tavola, Gesù disse con tristezza: “Ho vivamente <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rato<br />

di mangiar questa Pasqua con voi, prima di soffrire; poiché io vi dico che non la mangerò<br />

più, finché sia compiuta nel regno di Dio. E, preso un calice, rese grazie e disse: Pren<strong>de</strong>te<br />

questo e distribu<strong>it</strong>elo fra di voi; perché io vi dico che ormai non berrò più <strong>de</strong>l frutto <strong>de</strong>lla<br />

vigna, finché sia venuto il regno di Dio”. Luca 22:15-18. {GN 492.4}<br />

Gesù sapeva che era giunto per lui il momento di lasciare questo mondo e tornare dal<br />

Padre. Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. <strong>La</strong> croce<br />

proiettava su di lui la sua ombra, ed egli era turbato. Sapeva che nell’ora <strong>de</strong>l tradimento<br />

sarebbe stato abbandonato. Sapeva che lo avrebbero condannato a morte dopo il processo<br />

più infamante. Conosceva l’ingrat<strong>it</strong>udine e la cru<strong>de</strong>ltà di coloro che era venuto a salvare.<br />

Sapeva quanto fosse gran<strong>de</strong> il sacrificio che doveva affrontare, e sapeva anche che per<br />

molti sarebbe stato inutile. {GN 492.5}<br />

<strong>La</strong> chiara visione <strong>de</strong>lla sua umiliazione e <strong>de</strong>lla sua sofferenza avrebbe potuto<br />

scoraggiarlo, ma egli guardò i dodici, che erano stati vicini a lui e che sarebbero rimasti a<br />

lottare nel mondo, dopo la sua passione. Gesù non pensava solo a se stesso. <strong>La</strong><br />

prospettiva <strong>de</strong>lla sua sofferenza era sempre collegata ai discepoli, <strong>de</strong>i quali si sentiva<br />

responsabile. {GN 493.1}<br />

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