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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

stato onorato davanti alle nazioni e che Gerusalemme sarebbe diventata la cap<strong>it</strong>ale di un<br />

regno universale. {GN 218.1}<br />

<strong>Cristo</strong> <strong>de</strong>luse queste speranze di gran<strong>de</strong>zza terrena. Nel sermone sul monte cercò di<br />

eliminare quelle i<strong>de</strong>e che erano frutto di un falso insegnamento e far conoscere ai suoi<br />

ud<strong>it</strong>ori la natura esatta <strong>de</strong>l suo regno. Ma non attaccò direttamente gli errori <strong>de</strong>l popolo.<br />

Ve<strong>de</strong>ndo la miseria causata dal peccato, non si soffermò su di essa; parlò invece di cose<br />

infin<strong>it</strong>amente migliori di quelle conosciute. Non polemizzò contro le i<strong>de</strong>e correnti sul<br />

regno di Dio, ma parlò <strong>de</strong>lle condizioni per entrarvi, lasciando che ognuno ne <strong>de</strong>ducesse<br />

la natura. Le ver<strong>it</strong>à enunciate in quell’occasione sono per noi tanto importanti quanto lo<br />

erano per la folla che le udiva. Anche noi abbiamo bisogno di imparare i princìpi<br />

fondamentali <strong>de</strong>l regno di Dio. {GN 218.2}<br />

Le prime parole di Gesù furono parole di benedizione. Beati coloro che sono<br />

consapevoli <strong>de</strong>lla loro povertà spir<strong>it</strong>uale e sentono il bisogno di una re<strong>de</strong>nzione. Il<br />

Vangelo <strong>de</strong>ve essere predicato ai poveri, agli umili e ai contr<strong>it</strong>i, non agli orgogliosi che<br />

presumono di essere ricchi e di non aver bisogno di nulla. Un’unica fonte è stata aperta in<br />

favore <strong>de</strong>i peccatori, una fonte accessibile solo ai poveri di spir<strong>it</strong>o. {GN 218.3}<br />

Gli orgogliosi fanno di tutto per guadagnare la salvezza, ma solo la giustizia di <strong>Cristo</strong><br />

consente di ottenerla. <strong>La</strong> salvezza di un uomo non può avvenire prima che questi,<br />

convinto <strong>de</strong>lla sua <strong>de</strong>bolezza e privo di ogni fiducia in sé, si sia sottomesso<br />

volontariamente a Dio. Solo allora potrà ricevere il dono che Dio vuole elargirgli. {GN<br />

218.4}<br />

Quando un uomo avverte i propri lim<strong>it</strong>i ed esigenze, nulla gli viene rifiutato, e può<br />

acce<strong>de</strong>re a colui che possie<strong>de</strong> ogni pienezza: “così parla Colui che è l’Alto, l’eccelso, che<br />

ab<strong>it</strong>a l’etern<strong>it</strong>à, e che si chiama il Santo. Io dimoro nel luogo eccelso e santo, ma sto<br />

vicino a chi è oppresso e umile di spir<strong>it</strong>o per ravvivare lo spir<strong>it</strong>o <strong>de</strong>gli umili, per<br />

ravvivare il cuore <strong>de</strong>gli oppressi”. Isaia 57:15. {GN 218.5}<br />

“Beati quelli che sono affl<strong>it</strong>ti, perché essi saranno consolati”. Matteo 5:4. <strong>Cristo</strong> non<br />

vuole dire che le lacrime siano in sé sufficienti per cancellare il peccato e che un’umiltà<br />

volontaria sia mer<strong>it</strong>oria. Il pianto di cui parla il Maestro non è quello <strong>de</strong>lla malinconia e<br />

<strong>de</strong>l lamento. Pur addolorandoci per i nostri peccati, dobbiamo rallegrarci per il prezioso<br />

privilegio di essere figli di Dio. Spesso ci affliggiamo per gli spiacevoli effetti <strong>de</strong>lle<br />

nostre cattive azioni, ma questo non è pentimento. Solo l’azione <strong>de</strong>llo Spir<strong>it</strong>o Santo fa<br />

provare un sincero dolore per il peccato. Lo Spir<strong>it</strong>o rivela l’ingrat<strong>it</strong>udine <strong>de</strong>l cuore che ha<br />

trascurato il Salvatore e lo ha fatto soffrire, e lo conduce pent<strong>it</strong>o ai piedi <strong>de</strong>lla croce. Ogni<br />

peccato fa soffrire Gesù. Quando pensiamo a colui che abbiamo traf<strong>it</strong>to, allora piangiamo<br />

sui nostri peccati. Queste lacrime manifestano la <strong>de</strong>cisione <strong>de</strong>ll’abbandono <strong>de</strong>l<br />

peccato. {GN 218.6}<br />

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