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La Passione de Cristo_(it)

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

Gesù che lottava solo contro le potenze delle tenebre. Poco prima Gesù era stato saldo come un cedro possente contro l’uragano dell’opposizione. Volontà ostinate e cuori maligni e astuti avevano cercato inutilmente di metterlo in difficoltà e sopraffarlo: era rimasto incrollabile nella sua posizione di Figlio di Dio. Ma ora Gesù sembrava una canna sbattuta e piegata da una violenta tempesta, piegato sotto il peso del peccato e soggetto a torture soprannaturali ... Secoli prima della crocifissione, è scritto, “Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano.” I nemici di Gesù sfogavano la loro collera mentre Egli era sulla croce. Sacerdoti, capi e scribi si univano alla folla per insultare il Salvatore morente. Questo libro testimonia l'amore prezioso, la vita senza fine e la passione ardente di Cristo...

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<strong>La</strong> <strong>Passione</strong> <strong>de</strong> <strong>Cristo</strong><br />

Gesù cambiò improvvisamente discorso. Per poter ricevere il dono di Dio, quell’anima<br />

aveva bisogno di riconoscere il suo peccato e il suo Salvatore. Perciò disse alla donna:<br />

“Va’ a chiamar tuo mar<strong>it</strong>o e vieni qua”. Ella rispose: “Non ho mar<strong>it</strong>o”. Sperava così di<br />

ev<strong>it</strong>are ogni domanda di quel genere. Ma il Salvatore proseguì: “Hai <strong>de</strong>tto bene: Non ho<br />

mar<strong>it</strong>o; perché hai avuto cinque mar<strong>it</strong>i; e quello che hai ora, non è tuo mar<strong>it</strong>o; in questo<br />

hai <strong>de</strong>tto la ver<strong>it</strong>à”. Versetti 16-18. {GN 129.2}<br />

<strong>La</strong> donna fremette. Uno sguardo misterioso scrutava le pagine <strong>de</strong>lla sua v<strong>it</strong>a e metteva<br />

in luce ciò che essa sperava di tenere nascosto. Ma chi era colui che indagava i suoi<br />

segreti? Pensò all’etern<strong>it</strong>à, al giudizio, a quando tutto sarà svelato. <strong>La</strong> sua coscienza si<br />

risvegliò. {GN 129.3}<br />

<strong>La</strong> donna non poté negare, ma ev<strong>it</strong>ò ogni accenno a un argomento così scabroso. Disse<br />

perciò, con profondo rispetto: “Signore, vedo che tu sei un profeta”. Versetto 19. Poi, per<br />

far tacere la propria coscienza, avviò la conversazione su un problema religioso. Il suo<br />

interlocutore, essendo profeta, avrebbe certamente potuto risolvere <strong>de</strong>i problemi sui quali<br />

da tanto tempo si discuteva. {GN 129.4}<br />

Con pazienza, Gesù la lasciò passare a quell’argomento, aspettando l’occasione per<br />

parlare al suo cuore. “I nostri padri hanno adorato su questo monte”, disse la donna, “ma<br />

voi d<strong>it</strong>e che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare”. Versetto 20. Davanti a loro<br />

si profilava il monte Garizim, <strong>de</strong>l cui tempio in rovine restava in piedi solo l’altare. {GN<br />

129.5}<br />

Gli ebrei e i samar<strong>it</strong>ani avevano spesso discusso sul vero luogo di adorazione. Alcuni<br />

antenati <strong>de</strong>i samar<strong>it</strong>ani un tempo facevano parte <strong>de</strong>l popolo d’Israele; ma poi, per i loro<br />

peccati, il Signore aveva permesso che fossero vinti da una nazione pagana. Per molte<br />

generazioni erano vissuti insieme con gli idolatri, e la loro religione ne era stata<br />

gradualmente contaminata. Secondo loro, gli idoli ricordavano il Dio vivente, Signore<br />

<strong>de</strong>ll’universo; ma in realtà il popolo si abbandonava alla venerazione <strong>de</strong>lle immagini<br />

scolp<strong>it</strong>e. {GN 129.6}<br />

Al tempo di Esdra, quando il tempio di Gerusalemme doveva essere ricostru<strong>it</strong>o, i<br />

samar<strong>it</strong>ani avrebbero <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rato collaborare a quell’opera; ma non fu loro concesso e<br />

nacque una gran<strong>de</strong> rival<strong>it</strong>à fra i due popoli. Allora i samar<strong>it</strong>ani costruirono un altro<br />

tempio sul monte Garizim. Là offrivano il loro culto secondo il cerimoniale di Mosè,<br />

senza però rinunciare <strong>de</strong>l tutto all’idolatria. Quel tempio fu poi distrutto dai nemici e<br />

sembrò che una maledizione pesasse su di loro; essi rimasero però attaccati alle loro<br />

tradizioni e alle loro forme di adorazione. Non riconoscevano il tempio di Gerusalemme<br />

come la casa di Dio, né ammettevano la superior<strong>it</strong>à <strong>de</strong>lla religione ebraica. {GN 130.1}<br />

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